Nel corso dell'indagine sui "semafori intelligenti" i Carabinieri di San Bonifacio, nel veronese, hanno notificato ordini di esibizione e consegna in ben 62 Comuni del nord Italia. Nella provincia di Treviso sono coinvolti i comuni di Vittorio Veneto, Vazzola, Susegana, Santa Lucia Mogliano e Villorba.

La Procura di Verona ha chiesto alle amministrazioni comunali e ai comandi di polizia locale tutta la documentazione ralativa agli impianti semaforici nei quali sono stati installati i cosiddetti T-red.

Sotto esame la durata troppo breve del giallo nei semafori dove sono stati installati i photored, come già segnalato da numerosi cittasini multati e dai comitati sorti contro i "semafori pazzi".
La luce gialla sarebbe stata programmata appositamente per durare troppo poco, in modo da non dare il tempo agli automobilisti di fermarsi in condizioni di sicurezza prima del rosso. Scopo di quella che si profila come una truffa di proporzioni colossali sarebbe stato ovviamente quello di fotografare il maggior numero possibile di auto che passano con il rosso e quindi di emettere più contravvenzioni.

Le migliaia di multe che in questi mesi hanno provocato proteste e ricorsi da parte degli automobilisti in tutta la Marca potrebbero essere quindi dichiarate tutte irregolari.

I "comitati per la difesa dei cittadini", guidati da Ezio Da Re, accolgono con soddisfazione la verifica gli inquirenti che stanno facendo sui molti aspetti della vicenda che ancora oggi non sono chiari. "Speriamo che la Commissione Europea - auspica Da Re - attraverso il Commissario Europeo McCreevy, ci dica a breve se le direttive comunitarie sugli appalti sono state rispettate"

Il portavoce dei Comitati risponde inoltre ad Ivano Maset, presidente del Consorzio di Polizia Municipale Piave, che si dichiara tranquillo in merito all'inchiesta della Procura scaligera in quanto attualmente i photored sono stati tarati a 6 secondi. "La contestazione maggiore - risponde Da Re - e la maggior parte delle multe dei photored sono state proprio nei primi tre mesi di attività quando la taratura era di quattro secondi. Probabilmente se non ci fosse stata questa drastica riduzione dei tempi del giallo in quel periodo, la protesta della gente sarebbe stata minore"

Oltre ai comuni trevigiani, sono interessate dall'inchiesta amministrazioni comunali nelle province di Bergamo, Brescia, Biella, Como, Cuneo, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Pavia, Perugia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Teramo, Treviso, Vicenza, Varese, Venezia.