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29 marzo 2024

Montebelluna

TRIBUNALE A RISCHIO CHIUSURA: È POLEMICA

Le reazioni a livello locale sono unanimemente per il “no”

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Montebelluna – L’anno scorso era toccato a Castelfranco, ora a Montebelluna. All’annuncio della probabile dipartita del tribunale segue puntuale la polemica. Secondo quanto prospettato dal presidente del Tribunale di Treviso Francesco Pedoja, la sede di Montebelluna potrebbe essere accorpata in quella di Castelfranco, dove tra un anno ci sarà una nuova struttura da destinare alla vita giudiziaria della zona.

Il sindaco Laura Puppato, che, inutile dirlo, è per il “no”, nega che ci sia lo sfratto dalla sede in cui attualmente si trova il tribunale montebellunese. “Un fulmine a ciel sereno – commenta – Una notizia del tutto inaspettata, visto che, al contrario, le analisi prodotte dal suo predecessore, Dott. Felice Napolitano, avevano messo in discussione la sede di Castelfranco per la sua vicinanza a Treviso e per la progressiva diminuzione di lavoro a seguito del trasferimento del personale della sessione penale in quel di Treviso. Inoltre, nel mese di gennaio, proprio l’inesistenza di un edificio atto ad ospitare la sede distaccata di Castelfranco, seppure in fase di pre-appalto, pareva offrire un ulteriore spunto al mantenimento della sede distaccata del Tribunale proprio a Montebelluna.”

“False poi – smentisce con forza il sindaco – sono le notizie che riportano di un presunto sfratto in corso dello stabile che ospita la sede di Montebelluna. Anzi, detto stabile di proprietà comunale (perfettamente adeguato), è stato concesso gratuitamente al Ministero, senza alcun canone di locazione. Il Comune poi si sta accollando (volentieri) le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e tutti i servizi e le forniture necessarie al mantenimento del servizio, spese che corrispondono ad un ammontare annuo di circa 40 mila euro".

"Altro motivo di perplessità - aggiunge - riguarda il bacino di utenze e la sua composizione. Il bacino attuale comprende 15 Comuni, con una popolazione di circa 110.000 abitanti, molti dei quali dislocati lontanissimo da città quali Castelfranco o Treviso, che sicuramente non accetteranno, come non accetto io, di vedere sacrificato anche questo importante servizio a vantaggio di una Comunità tra le più operose d’Italia, con tutto ciò che questo comporta. Se parliamo infatti di giustizia civile, è noto che le aziende portino con sé anche un numero rilevante di pratiche legali per contenzioso ed altro. Le nostre aziende sarebbe quindi molto danneggiate. Attualmente le cause civili pendenti presso il nostro tribunale sono oltre 1400, un numero pari o leggermente superiori a quelle giacenti in quella di Castelfranco, mentre quelle penali sono 70 oltre alla volontaria giurisdizione".

Per il “no” anche diverse figure del mondo giudiziario. Dai magistrati Francesco Sartorio e Maria Teresa Cusumano, che sottolineano come si andrebbe a togliere un servizio, comportando disagi per la popolazione, agli avvocati della zona, per arrivare sino alla gente comune, che rivendica non solo il servizio ma anche il prestigio per la città che deriva dalla presenza del tribunale.

 


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