In un anno oltre 3mila cittadini immigrati hanno ottenuto la cittadinanza italiana
Più di 100mila stranieri residenti nella Marca, Manusè, Fonte e San Polo i comuni con le più alte concentrazioni
| Isabella Loschi |
TREVISO – Sono 3.394 nella Marca, i cittadini stranieri che nel 2013 hanno ottenuto cittadinanza italiana, più del doppio rispetto al 2012, e ben 144 le nazionalità presenti nel territorio trevigiano. I primi Comuni per incidenza percentuale sul totale dei residenti sono Mansuè con il 19,7%, Fonte con il 19,6% e San Polo di Piave con il 18,6%. Sono questi i dati contenuti nell’undicesima edizione del Rapporto Statistico 2014 sulla presenza e la distribuzione degli immigrati nella provincia di Treviso, al 31 Dicembre 2013, presentato oggi da Cisl Anolf Treviso, Migrantes, Caritas Tarvisina e Cooperativa Sociale Servire.
Su una popolazione residente nella Marca di 886.108 persone, 101.718 sono stranieri, principalmente rumeni, marocchini, albanesi e cinesi. “I dati relativi all’aumento delle cittadinanze italiane acquisite possono essere ricondotti sia all’incremento delle domande, al termine dei dieci anni di permanenza sul territorio, sia allo snellimento burocratico delle pratiche – dichiara Franco Marcuzzo, Responsabile Anolf Treviso – Ottenere la cittadinanza significa certamente un maggiore radicamento sul territorio, una stabilità famigliare, ma da anche avvio a percorsi di mobilità, potenzialmente europea, del tutto nuovi e da approfondire”.
Sul fronte delle nascite, con 529 nati nel 2013, si registra sempre una differenza tra il saldo demografico naturale, tra nascite e morti , degli italiani e degli stranieri. Pur in calo anche le nascite della componente straniera della popolazione il saldo demografico resta positivo di 1716 mentre quello della componente italiana è sempre negativo, pari a 1.187. Una riflessione va fatta sulla presenza scolare. Per la prima volta dal 1997/1998 gli alunni con cittadinanza non italiana sono in calo del 1,2%. A Treviso, il calo si è registrato soprattutto nelle secondarie di primo grado. “E’ la prima volta in 12 anni che registriamo un calo nelle iscrizioni scolastiche per studenti di nazionalità non italiana – afferma Don Bruno Baratto, Direttore Ufficio Migrantes – L’incidenza è maggiore nelle scuole secondarie di primo grado e può significare un rientro nei paesi di origine di parte della famiglia, figli compresi, o il fatto, già ribadito all’inizio, che molti di questi ragazzi sono diventati a tutti gli effetti cittadini italiani, quindi non più considerati stranieri. Infatti, questo calo è più significativo in nazionalità come il Marocco e il Senegal, prime ad arrivare in veneto vent’anni fa e di conseguenza tra le prime nazionalità a poter ottenere la cittadinanza italiana”.
Per quanto rigurda l’occupazione, in provincia di Treviso, il peso degli occupati stranieri è stimabile attorno al 12/13%, con una presenza che risulta particolarmente alta soprattutto nel lavoro dipendente. In provincia di Treviso, dall’inizio delle crisi, si sono persi oltre 20mila posti di lavoro: quasi 16mila tra gli italiani e poco più di 4mila tra gli stranieri. La perdita occupazionale complessiva associata agli stranieri corrisponde a circa il 22% del totale della perdita. Per gli stranieri, ma questo vale anche per gli italiani, la perdita occupazionale complessivamente rilevata è attribuibile quasi esclusivamente al comparto industriale. Le maggiori variazioni negative sono riconducibili inoltre al comparto manifatturiero (made in Italy), al metalmeccanico ed alle costruzioni. Sono invece positivi, anche se di poco, i bilanci occupazionali rilevati in agricoltura ed in alcuni segmenti del terziario (servizi alla persona ed altri servizi) dove, nell’ultimo caso, si registra un dato importante nelle assunzioni, seppure a tempo determinato, di un +2,6%.