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24 novembre 2024

Treviso

Bando associazioni: Ztl contesta le assegnazioni

Il Collettivo chiude il dialogo con l'amministrazione: "è tempo di occupare"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Bando associazioni: Ztl contesta le assegnazioni

TREVISO – “Non abbiamo più tempo da perdere per inseguire scuse e cavilli burocratici, abbiamo ancora molti lucchetti da rompere in questa città”. Dopo l’esito del bando per l’assegnazione alle associazioni dell’ex Filt e dell’ex Actt sotto il cavalcavia della stazione, andati rispettivamente a Marca Lab e alla rete degli Studenti, il Collettivo Ztl chiude definitivamente dialogo con l’amministrazione.

Gli attivisti di Ztl che non hanno digerito la mancata assegnazione di una sede per la loro associazione, contestano le modalità e parlando di una scelta più politica che di merito con cui sono state scelte le associazioni. Inanto dalla pagina Facebook, seguiti dall’hashtag “Manildostaisereno”, annunciano presto nuove occupazioni. “Il collettivo si era costituito in associazione presentando un progetto per l'ex Actt che prevedeva uno spazio di aggregazione politica, con eventi culturali e musicali, un'aula studio, uno spazio espositivo per artisti e attività rivolte agli abitanti del quartiere. Tale proposta - sostengono i portavoce di Ztl - è stata esclusa a favore di un “sindacato” - la Rete degli Studenti Medi- dalle chiarissime connessioni politiche anche all'interno del consiglio comunale, che non ha mai mosso un dito sulla questione degli spazi e anzi ha sempre ostacolato e criticato il percorso del collettivo, raccogliendo però comodamente i frutti di due anni di altrui iniziative, occupazioni, autorecupero, denunce e fogli di via”.

“Vediamo in questa decisione - attacca il Collettivo - una volontà di non riconoscere il ruolo del collettivo come forza politica in città attiva su temi sociali, culturali e di genere. Il gruppo aveva dimostrato la capacità di lavorare alla compilazione del progetto per lo spazio con trasparenza e modalità partecipative e di cominciare le attività di autofinanziamento, nonché la volontà di attendere le tempistiche burocratiche necessarie. Tale impegno non ha portato ai risultati attesi, di conseguenza cambia radicalmente il nostro approccio nei confronti dell’amministrazione con la quale evidentemente non è più possibile intraprendere un dialogo”.

 


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Isabella Loschi

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