Finito l'esilio, Franceschi torna ad essere sindaco di Cortina
CORTINA D'AMPEZZO - Il 3 ottobre Andrea Franceschi, sindaco 'in esilio' di Cortina d'Ampezzo potrà tornare al suo posto di primo cittadino del capoluogo dolomitico. Lo ha stabilito il tribunale di Belluno emettendo il provvedimento di cessazione del divieto di dimora, lo ha confermato oggi all'ANSA il legale di Franceschi, avv. Antonio Prade sottolineando che ora spetta al prefetto ratificare la revoca della sospensione e che "il sindaco tornerà nel pieno delle sue funzioni".
Franceschi, al centro, insieme ad altri, di un'inchiesta su presunta turbativa di un appalto dei rifiuti e violenza privata, era stato arrestato dalla Gdf di Belluno il 24 aprile 2013 e posto ai domiciliari ma il 15 maggio successivo era arrivato l'ordine del tribunale di divieto di dimora e Franceschi aveva scelto di abitare a San Vito di Cadore (Belluno). Francheschi definì la vicenda, riassumendola nel libro "Un sindaco in esilio", "una faida nata da burocrati e oppositori, pronti a denunciare solo quando non vengono riconfermati o a soffiare sul fuoco portando fascicoli su fascicoli agli inquirenti, facendo segnalazioni, denunciando il marcio dove il marcio non c'e". Il processo al sindaco continuerà con l'udienza del 14 gennaio.