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24 aprile 2024

Nord-Est

Non scambiatevi un segno di pace!

Il coronavirus modifica il rituale religioso. La chiesa di Venezia rende facoltative alcune pratiche rituali

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Non scambiatevi un segno di pace!

Il coronavirus cambia anche la liturgia. Neppure le chiese con i loro rituali religiosi sono al riparo dalla terribile infezione globale. La comunione? Per ora si può fare. La confessione? Per quella (ancora) nessuna controindicazione, ma non è detto che per vuotare il sacco dei peccati di fronte al sacerdote non si debba in futuro indossare l’ormai introvabile mascherina. La notizia fresca di pulpito arriva dal Patriarcato di Venezia. Il Vicario generale della serenissima diocesi non solo sollecita i propri sacerdoti ad “attenersi alle usuali indicazioni igieniche, lavandosi accuratamente le mani”: li invita “a evitare contatti inutili, come potrebbe essere lo scambio della pace, che è facoltativo".

 

Durante la messa domenicale dunque, quando arriverà il momento relazionale tra fedeli,sintetizzato nella formula “scambiatevi un segno di pace”, che si traduce in genere in una stretta di mano, ci si potrà solo guardare negli occhi. E sperare che quello sguardo non sia troppo sospettoso! La paura del contagio sta infatti modificando le consuete abitudini, vicino e lontano dall’altare. E sta spingendo le persone a fare incetta di quegli strumenti protettivi, come i disinfettanti spray per le mani - che potrebbero salvaguardare dal morbo. Diverse farmacie, nonostante abbiano alzato il prezzo delle mascherine - lucrando sulla paura, ha malignato più di un consumatore - si sono trovate i magazzini vuoti. E in chiesa? A parte il segno di pace messo al bando, è prematuro dire che cosa cambierà. Monsignor Pagan invita per ora i confratelli inoltre a "rimanere in attesa di eventuali indicazioni dalla Prefettura, che ha a disposizione le competenze medico-scientifiche necessarie per dire se c'è effettivamente qualcosa da fare e, nel caso, che cosa fare". Dunque così sia. In attesa del cosa sarà.

 


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