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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

"Non voglio essere intubato": no-vax muore dopo aver rifiutato le cure all'ospedale di Vittorio Veneto

Il primario Grassetto: “E’ uno dei problemi di questa fase della pandemia"

| Isabella Loschi |

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ospedale covid

VITTORIO VENETO - Oggi il 75% dei pazienti malati di Covid ricoverati in terapia intensiva è non vaccinato. Persone che pur stando molto male rifiutano di farsi intubare o di sottoporsi a qualsiasi trattamento di supporto vitale suggerito dai medici curanti. Succede anche all’ospedale di Vittorio Veneto, oggi Covid hospital.

“E’ uno dei problemi di questa fase della pandemia. Pazienti no vax che arrivano tardi in ospedale, rifiutando le cure o di entrare in Rianimazione”, racconta il dottor Alberto Grassetto, primario dell'unità operativa complessa di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Vittorio Veneto. “Spesso rifiutano la Rianimazione per colpa di teorie complottiste, convinzioni lontane dalla realtà o ancora perché ritengono di potercela fare da soli e che essere intubati non sia la terapia giusta per guarire dal Covid”.

Anche all’ospedale di Vittorio Veneto è morta una persone che poteva essere salvata, per aver rifiutato categoricamente le cure. “Nella maggior parte dei casi dopo aver parlato a lungo con il paziente e aver instaurato un rapporto di fiducia riusciamo a convincerlo a sottoporsi alle cure, ma per qualcuno, non c’è stato niente da fare”. E’ il caso di due pazienti sulle sessantina, no vax, che hanno rifiutato categoricamente di entrare in terapia intensiva: “Uno di loro è morto, ma poteva sopravvivere”.

Il primario sottolinea che “il rifiuto anche categorico alle cure non deve essere un abbandono del paziente ma dall’altro lato nessun trattamento sanitario può essere imposto al paziente, anche se il trattamento terapeutico può essere “salva vita””.

Per far fronte alla quarta ondata il Covid hospital di Vittorio Veneto è stato riaperto a metà settembre. “Siamo passati da 4 a 12 posti letto di terapia intensiva con 38 ricoveri in quest’ultima ondata e l’età media dei ricoverati si è abbassata a 62 anni. Tre quarti di quelli che arrivano qui oggi non sono vaccinati”.

 


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Isabella Loschi

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