Numeri falsi, voci registrate e stress quotidiano: chi ci disturba davvero?
Possiamo dire basta. Perché rispondere al telefono non dovrebbe mai essere un problema

Telefonate misteriose, voci registrate e numeri fasulli: ogni giorno milioni di italiani sono vittime di un disturbo silenzioso che mina la privacy e la tranquillità. Possiamo davvero difenderci?
Ogni giorno, a qualsiasi ora, squilla il telefono. Un numero sconosciuto, magari locale, che potrebbe sembrare quello di un cliente, di un collega o di qualcuno che ha bisogno di parlare con noi. Ma appena rispondi, parte una voce registrata. Una proposta commerciale, un’offerta imperdibile, oppure una voce metallica che sembra uscita da un vecchio disco rotto. Se richiami quel numero, magari per chiarire o semplicemente per capire chi ti ha cercato, una voce ti informa che “il numero è inesistente”.
Succede a tutti, ma per chi lavora nel mondo commerciale o in proprio è ancora più frustrante. Non si può ignorare ogni chiamata sconosciuta: potrebbe essere lavoro. Eppure, sempre più spesso, dietro a quelle telefonate non c’è nessuno. O peggio, c’è un sistema automatizzato che usa numeri falsi, generati appositamente per non essere rintracciabili.
È una vera e propria invasione della quotidianità, una forma di disturbo continuo che mina la serenità e, soprattutto, la privacy. Perché la domanda che tutti ci poniamo è: da dove prendono il mio numero? Chi ha dato il consenso? La verità è che troppo spesso i nostri dati personali finiscono in circuiti poco chiari, venduti e scambiati da aziende senza scrupoli.
In teoria, ci sono strumenti per difendersi. Esiste il Registro Pubblico delle Opposizioni, dove chiunque può iscriversi per non ricevere più chiamate a scopo pubblicitario. Ma il problema è che molte di queste telefonate arrivano comunque, magari dall’estero, o da sistemi che aggirano i controlli. E anche quando si segnalano al Garante per la Privacy, è difficile risalire a chi ci sta davvero dietro.
E poi viene da chiedersi: ma con tutta la tecnologia che avanza a ritmi vertiginosi, davvero non esiste un modo efficace per bloccare definitivamente queste chiamate? Possibile che non si sia ancora inventata un’app in grado di filtrare questi numeri in modo intelligente e risolutivo?
La verità è che forse a qualcuno, molto più in alto di noi comuni cittadini, questa confusione conviene. Perché dietro a queste chiamate non c’è solo fastidio: c’è un mercato, ci sono interessi, ci sono dati che vengono raccolti, analizzati e – spesso – rivenduti. E finché tutto questo resta redditizio, chi ha il potere di fermarlo potrebbe non avere troppa fretta di farlo.
Nel frattempo, le nostre giornate continuano a essere interrotte. Il telefono squilla e ci chiediamo: sarà importante? E invece no. Ancora una voce registrata. Ancora una trappola digitale. Ma dobbiamo davvero rassegnarci a tutto questo? No. Possiamo segnalare, bloccare i numeri, usare app che filtrano le chiamate. Possiamo pretendere che la legge venga applicata. Possiamo dire basta. Perché rispondere al telefono non dovrebbe mai essere un problema.
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