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29 marzo 2024

Treviso

NUOVA STRETTA UE SUI PESTICIDI IN AGRICOLTURA

In provincia di Treviso usate 3.100 tonnellate di pesticidi solo nel 2007

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NUOVA STRETTA UE SUI PESTICIDI IN AGRICOLTURA

Treviso - Il 13 gennaio scorso il Parlamento europeo ha approvato con una maggioranza schiacciante un regolamento e una direttiva che mirano a ridurre l’impiego dei pesticidi pericolosi in agricoltura.

In ballo c’è una questione fondamentale che interessa il nostro presente e tende a creare le condizioni per un futuro meno buio in materia di tutela della salute umana e dell'ambiente che ci circonda.

La direttiva chiede ora agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per incentivare in agricoltura una difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi. No quindi ad una agricoltura intensiva (monocolture) si a produzioni agricole di qualità che prevedono pratiche di difesa integrata o biologica mediante:
•    la scelta di specie o varietà meno sensibili a determinate avversità
•    concimazioni equilibrate e le pratiche atte a migliorare la salute delle piante rendendole meno vulnerabili
•    la scelta oculata dei prodotti fitosanitari avendo ben presente la loro azione collaterale verso altri organismi non bersaglio

La direttiva impone inoltre agli Stati membri di assicurare che l'uso di pesticidi sia ridotto al minimo o vietato in aree specifiche, quali parchi, giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative,
cortili delle scuole e parchi gioco nonché in prossimità di aree in cui sono ubicate strutture sanitarie o le aree protette.

Ci auguriamo quindi di non vedere più operatori che, incaricati dai Comuni od altre strutture pubbliche, irrorarono diserbanti sui cigli delle strade o in prossimità di altre aree pubbliche.

Gli Stati membri dovranno anche assicurare che l’irrorazione aerea sia vietata , una pratica qui da noi utilizzata per irrorare i vigneti delle colline.

Dai dati raccolti dall’ ARPAV – Agenzia Regionale per l’Ambiente, i pesticidi utilizzati per l’agricoltura nella sola provincia di Treviso sono stati circa 3.000 tonnellate nel 2006, aumentati a 3.100 tonnellate nel 2007. Nel 2008 le quantità di sostanze chimiche impiegate risulteranno certamente aumentate date le avversità meteorologiche che si sono manifestate.

Oltre al fatto che rischiamo che una parte di queste sostanze chimiche ci arrivino nel piatto, attraverso la frutta, la verdura, il vino, le carni di animali alimentate con vegetali contaminati, tutte queste sostanze si degradano nel tempo e si disperdono sotto forma di “metaboliti”.  Quindi non svaniscono nel nulla ma si accumulano progressivamente, variamente modificate, nel terreno, nell’acqua e nell’aria.

Per il principio della catena alimentare ritorneranno quindi a noi con gli effetti più pericolosi derivati dall’ avvelenamento cronico e cioè l’accumulo progressivo negli anni nel nostro organismo.

Ormai sappiamo tutti che talune sostanze sono possono essere cancerogene, mutagene o interferenti sul sistema endocrino (per esempio causando la diminuzione della fertilità maschile e femminile).

Da parte nostra possiamo agire in diversi modi per limitare il rischio di assumere in modo eccessivo queste sostanze. Alcuni suggerimenti:
•    acquistare i prodotti dell’agricoltura direttamente dai produttori, possibilmente conosciuti e vicino a casa. Sappiamo che i piccoli produttori agricoli (che sono la stragrande maggioranza) producono primariamente per se stessi e quindi sono molto attenti ad impiegare pratiche corrette
•    aggregarsi in Gruppi di Acquisto Solidale e fare quindi la spesa in modo diverso dall’acquisto nei supermercati o discount
•    coltivarsi un piccolo orto casalingo. Non occorre molta terra, ne basta poca ed a volte certe cose si possono coltivare anche sul terrazzo
•    premere sui Comuni perché mettano a disposizione dei terreni da adibire ad “orti comunali”ad uso dei loro cittadini

Luciano De Biasi




 

 


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