NUOVO CASO DI MENINGITE NELL’USL7
Si tratta di una meningite pneumococcica
Vittorio Veneto - Si tratta di una donna, di oltre 70 anni d’età. E’ lei la paziente ricoverata nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Costa lo scorso 9 aprile per una meningite pneumococcica.
La donna si è presentata al pronto soccorso accusando una forte cefalea ed in stato soporoso, il battere che ha colpito le meningi infatti le aveva già fatto perdere conoscenza. L’esame del liquor e due emocolture hanno rilevato la presenza di una batteriemia da streptococco pneumoniae. Si tratta del germe che per definizione provoca la polmonite e che, in alcuni casi, può invece colpire le meningi e l’encefalo.
In Veneto sono oltre 2 mila ogni anno le persone ricoverate per polmonite da pneumococco, con circa 800 morti l’anno, e la meningite da pneumococco costituisce ancora oggi la prima causa di meningite nella nostra regione.
“Su 100 casi di meningite – spiega la dottoressa Ester Chermaz responsabile aziendale per la prevenzione delle malattie -, 40 sono provocati da questo streptococco, e gli altri da meningococco, emofilo e da altri germi. Non tutti quelli che vengono a contatto con il batterio si ammalano, la malattia è infatti legata a fattori peculiari dell’ospite. Ed è il caso della paziente che stiamo curando”.
La donna, infatti, oltre ad avere un’età in cui il sistema immunitario è naturalmente deficitario, aveva da poco contratto una malattia ematologia e questo aveva provocato in lei un forte calo immunologico. La paziente è stata subito sottoposta a terapia antibiotica alla quale ha risposto bene ed è ormai fuori pericolo.
Nessuna profilassi è stata invece necessaria per i famigliari e per le persone che sono venute in contatto con lei durante la malattia: “Con questo batterio – rassicura Chermaz -, non c’è trasmissione diretta, a meno che non ci siano più casi contemporaneamente, evenienza che indicherebbe una forte invasività dello pneumococco. La paziente è stata ricoverata in isolamento respiratorio ma solo a scopo preventivo”.
Si tratta di una patologia frequente che, se colpisce l’organismo può avere una mortalità molto elevata. L’unico modo per fronteggiarla è la vaccinazione, indicata soprattutto per i bambini e gli anziani, quelli più a rischio sul piano immunologico. Per quanto riguarda i bambini, il vaccino rientra già nei programmi vaccinali standard. Per gli anziani invece l’Usl 7 ha iniziato negli anni scorsi una campagna che interessa i 65enni, ogni anno viene convocata a chiamata con lettera una classe. Quest’anno tocca al 1944. Il vaccino è consigliato inoltre ai pazienti a rischio, portatori di altre patologie quali le malattie cardiovascolari, neurologiche, renali o diabetici. La paziente ricoverata non era stata vaccinata.
Milvana Citter