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28 marzo 2024

Oderzo Motta

Orafi derubati, le impronte sui biglietti dell'autostrada incastrano i ladri

In manette per il furto da 200.000 euro un 28enne e un 22enne

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l'area di servizio in autostrada a Cessalto

CESSALTO - Un’indagine durata sei mesi, i responsabili acciuffati grazie alle impronte digitali sui biglietti di ingresso dell’autostrada ma anche con la testimonianza dei derubati, che hanno visto in faccia i ladri per pochi istanti.

Nel frattempo le auto utilizzate per inseguire le vittime, da Vicenza fino a cessalto, erano state anche vendute, rendendo ancor più arduo risalire ai responsabili. Ad inizio settimana l’arresto.

Avevano rubato sei chili di lingotti d'oro lungo l’A4, all’altezza dell’area di servizio Calstorta in comune di Cessalto. In manette sono finiti due giovani della Repubblica Ceca, 28 e 22 anni.

I due giovani, senza lavoro e con alle spalle diverse denunce per reati contro il patrimonio, sono stati arrestati nel loro Paese in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Treviso per il reato di furto aggravato.

L’episodio risale al 22 settembre dell’anno scorso quando vennero rubati 6 chilogrammi in lingotti d’oro dall’autovettura, parcheggiata nell’area di sosta cessaltina, di due rappresentanti orafi della Repubblica ceca.

Stavano tornando da Vicenza ed avevano fatto una breve sosta in autogrill. Quel giorno venne rubato l’intero, prezioso carico: un bottino da circa 200mila euro. Lunedì però la Polizia Stradale di Venezia li ha arrestati in Repubblica Ceca dopo un’indagine complicata e durata sei mesi. E loro non hanno battuto ciglio.

Per il colpo sono stati usati più telefoni e ben tre auto (utilizzate durante l’inseguimento degli orafi per non destare sospetti) non intestati a loro. A rendere ancora più complicata la vicenda, il fatto che due delle tre auto utilizzate dai ladri erano state rivendute, una all’estero e l’altra in Italia.

Quando i rappresentanti hanno parcheggiato a Cessalto, i due giovani ladri hanno svuotato il carico di lingotti in circa sei minuti. Si sono poi allontanati con il bagagliaio alzato per evitare che le targhe fossero lette.

La Polizia ha ricostruito l’intero episodio con tanto di impronte digitali recuperate dai biglietti autostradali. Mentre le vittime, seppure per un breve istante, hanno visto in faccia i ladri. Un particolare che ha permesso di pervenire lunedì all’arresto.

Nel frattempo le indagini stanno proseguendo: gli agenti vogliono capire chi abbia agito insieme ai due giovani ladri quel pomeriggio di settembre.

 


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