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28 marzo 2024

Treviso

Paese, cerca di evitare il posto di blocco e rischia di investire un carabiniere

È accaduto alle due di questa notte, lunedì, a Postioma

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

via Negrelli

PAESE - I Carabinieri della Stazione di Paese hanno arrestato un cittadino 32enne, D.M.H., dimorante nel veneziano, per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.
I fatti si sono verificati nella nottata appena trascorsa, verso le 01.50 odierne, quando una pattuglia di militari dell’Arma che si era posizionata a Postioma, lungo la Strada Regionale 348 in direzione Montebelluna – Treviso per un posto di controllo della circolazione stradale, intimava l’“alt” ad una Citroen C4 in arrivo.

Il conducente dell’autovettura in questione, anziché fermarsi, continuava la propria corsa manovrando pericolosamente il veicolo verso l’operatore dell’Arma, un Vicebrigadiere che con prontezza di riflessi indietreggiava riuscendo a evitare l’impatto, quindi cadeva a terra sullo spiazzo erboso adiacente alla sede stradale, fortunatamente senza riportare lesioni.

Il sottufficiale, immediatamente ripresosi, si rialzava e si poneva alla guida mentre il commilitone allertava dell’accaduto la Centrale Operativa montebellunese: la pattuglia riusciva dopo breve tempo ad avvistare il fuggitivo che superava svariati incroci della SR.348 (viale Padre Agostino Gemelli) a velocità sostenuta, per imboccare infine, a luci spente, la via Negrelli in località Castagnole di Paese, ove arrestava la marcia, forse nella speranza di non essere individuato.

A “tradire” lo straniero, nella circostanza, proprio la frenata per imboccare la via e la conseguente accensione degli “stop” posteriori, notati in lontananza dai militari che lo stavano inseguendo e che riuscivano, infine, a raggiungerlo.

La pattuglia procedeva quindi al controllo e all’identificazione degli occupanti della Citroen C4: l’arrestato, nazionalità brasiliana, alla guida, ed il passeggero, anch’esso di origini sudamericane, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, il primo per reati contro il patrimonio e la persona, il secondo per una serie di violazioni al Codice della Strada.
D.M.H. veniva quindi condotto in caserma (ove venivano esperiti anche alcuni approfondimenti - tutt’ora in corso - sui documenti di guida e di circolazione esibiti dallo straniero agli operanti) ed infine associato alla Casa Circondariale di Treviso, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nessun provvedimento è stato, invece, al momento assunto a carico del passeggero del veicolo pirata.

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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