Pausa caffè troppo lunga. Il sindaco Soldan si ribella. I sindacati intervengono
Una decisione drastica che sta creando non pochi mal di pancia tra i dipendenti pubblici.

PIEVE DI SOLIGO - Una pausa caffè amara quella destinata ai dipendenti degli uffici comunali di Pieve, che non potranno più godersi un espresso davanti al distributore automatico. Concedersi una pausa di fronte a un caffè di un distributore automatico può giovare alla salute ma altresì se troppo lunga può creare disagi al cittadino. Si era, infatti, diffusa l’abitudine tra alcuni dipendenti comunali di riunirsi davanti al distributore automatico e tra una chiacchiera e un’altra quei quindici minuti di pausa diventavano molti di più. E’ difronte a questa situazione che il sindaco ha deciso di rimuovere tutti i distributori automatici siti all’interno della casa comunale. “Troppo tempo sottratto al lavoro”- afferma Stefano Soldan, sindaco di Pieve di Soligo -
“Ho fatto rimuovere, dopo molteplici segnalazioni, i distributori automatici dagli uffici comunali perché i dipendenti perdevano molto tempo tuttavia non ho vietato la pausa caffè. Sono arrivate lamentele e segnalazioni, giustamente, da parte dei cittadini riguardo alcuni dipendenti che approfittavano di questo strumento e momento per fare quello che volevano. E’ inconcepibile che il cittadino attenda più di mezz’ora perchè il dipendente debba finire la sua lunga pausa e peccare sulla propria mansione. Lo scopo del mio incarico è soprattutto quello di tutelare e di fare il bene della comunità ossia salvaguardare il cittadino e capire i propri disagi e necessità. Il mio sindacato sono i cittadini”.
“L’intervallo di pausa è consentito nella misura massima di 15 minuti e questo deve avvenire compatibilmente con i tempi e le esigenze di lavoro dei singoli dipendenti – continua Stefano Soldan - evitando inutili assembramenti ossia persone riunite davanti ad un distributore automatico, intente in lunghe conversazioni di carattere privato. Possono tuttavia tranquillamente timbrare il cartellino e andare a prendere il caffè, come faccio io d’altronde, al bar. Perchè io lo faccio e il dipendente comunale no?”.
Stamane alle 9.00 erano presenti presso il Comune di Pieve i sindacati. “Ho illustrato quelle che sono le motivazioni che mi hanno condotto a questa decisione, ne hanno preso atto ed abbiamo concordato di redarre un decalogo che permetta di garantire quello che è un diritto insindacabile del dipendente e che non voglio assolutamente toccare ovvero della pausa ma con delle regole che non permettano più distrazioni o prolungamenti di tali situazioni e che non venivano accettate dai cittadini nel momento in cui dovevano avere dei servizi. Purtroppo per colpa di pochi ne risentono la totalità dei dipendenti perché non possiamo fare dei provvedimenti alla singola persona. Mi auguro che questa situazione e disagio si risolva il prima possibile” – conclude Soldan -
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