PERICOLO FIUMI, SPERANZON: «LAVORARE TUTTI INSIEME»
«Ma se qualcuno intende accusare l'Amministrazione, lo dica chiaramente»
MOTTA - Il sindaco di Motta di Livenza, Paolo Speranzon (nella foto), risponde ad un intervento di qualche giorno fa da parte del comitato civico per la salvaguardia idrica di Motta. Intervento nel quale si sottolineava il pericolo che Motta corre in questi mesi.
«Prima di tutto - afferma il sindaco - se qualcuno intende accusare l’Amministrazione, è bene che tali accuse vengano formalizzate, in modo da innescare un dialogo che possa portare a risposte positive per tutta la Comunità, evitando la polemica fine a se stessa. Una polemica e propaganda che non fa altro che denigrare il lavoro quotidiano dei tecnici preposti alla salvaguardia idraulica del territorio.
Quello che mi spiace è che ad oggi il Comitato non si è ancora posto il relazione con l’istituzione comunale».
Il sindaco prosegue: «La realizzazione degli invasi a monte (individuata da quarant’anni come soluzione) è da sempre al centro dell’operato della nostra Amministrazione, come dimostrano le numerosi comunicazioni ufficiali presentate al Consiglio Comunale, oltre che ai media.
Alfine di un avanzamento verso la configurazione di sicurezza: la revisione del protocollo di gestione dei bacini montani, con particolare riferimento al bacino dei Ravedis; la trasparenza nei dati di portata in arrivo alla confluenza di Tremeacque e in uscita dai bacini montani; l’iter più accelerato possibile per l’esecuzione della regolazione dell’esistente bacino del Prà dei Gai procedendo fin da subito con una realizzazione per stralci, utilizzando risorse già disponibili e andando a definire la richiesta di finanziamento in sede governativa di quelle mancanti; l’istituzione di un tavolo interregionale tra Veneto e Friuli Venezia Giulia che affronti la risoluzione del nodo della traversa di Colle».
Speranzon continua: «Ricordo che gli attuali lavori di consolidamento arginale per 3,8 milioni di euro non possono essere additati come propaganda o come fumo negli occhi. Ingegneri della Regione Veneto e del Genio Civile di Treviso hanno valutato la loro esecuzione in somma urgenza (non si tratta infatti di manutenzione ordinaria), anche e soprattutto su segnalazione delle istituzioni locali, e hanno proceduto in tal senso.
Non è allora sminuendo le opere di rinforzo che sono state fatte dal 2002 in poi (circa 27 milioni di euro) che si giustifica quello che non è stato fatto dal 1966 al 2002. Come sindaco do la mia massima disponibilità a collaborare, tutti assieme, per unire le forze, affrontare le problematiche e lavorare affinché le richieste della nostra Comunità vengano ascoltate e recepite dagli enti preposti”.