Pesante attacco hacker alla sede centrale di Replay
Colpiti gli uffici di Casella d'Asolo e sottratti anche i dati sensibili dei dipendenti

ASOLO - Un nuovo attacco informatico ha preso di mira un’importante realtà del settore moda in Veneto. La Fashion Box, multinazionale di abbigliamento con sede a Casella d'Asolo, famosa per il marchio Replay, ha subito una violazione dei propri sistemi informatici. A seguito dell’incidente, sono stati sottratti dati sensibili relativi ai dipendenti e ex dipendenti. L'attacco è stato messo in atto da un hacker che ha utilizzato un metodo noto come brute force, riuscendo a penetrare nei server aziendali nonostante le misure di sicurezza adottate. Questa tecnica consente agli aggressori di forzare l'accesso ai sistemi informatici provando diverse combinazioni di password, credenziali e chiavi crittografiche. Dopo aver avuto accesso ai server, l'attaccante ha esfiltrato vari documenti contenenti dati personali e finanziari, causando la perdita di riservatezza.
Fortunatamente, l’attacco ha riguardato esclusivamente la sede centrale dell’azienda, mentre le consociate estere non sono state colpite. Tuttavia, i dati rubati non si limitano alle informazioni aziendali, ma comprendono anche dati personali di dipendenti, ex dipendenti, collaboratori e fornitori, come numeri identificativi, contatti, IBAN e, in alcuni casi, informazioni sindacali. La Fashion Box ha prontamente avviato un’indagine interna e ha presentato denuncia alle autorità competenti, coinvolgendo anche le autorità per la protezione dei dati personali in Italia e in altri Paesi europei, tra cui Austria, Francia e Germania. L’azienda ha inoltre attivato tutte le misure necessarie per contenere gli effetti dell’attacco e rafforzare la sicurezza dei propri sistemi informatici.
Questo non è il primo incidente di sicurezza che coinvolge grandi aziende in Veneto. In passato, anche Benetton, Geox, Luxottica e Northwave sono state vittime di attacchi hacker. L’ultimo caso risale a pochi mesi fa, quando la Alf di Gaiarine, dopo una violazione simile, è stata costretta a mettere in cassa integrazione circa 350 lavoratori. Nel frattempo, la Fashion Box sta continuando a lavorare a stretto contatto con il proprio fornitore IT per risolvere la situazione e proteggere ulteriormente i propri dati sensibili. Il gruppo ha inoltre rafforzato la propria strategia di protezione delle informazioni, con l’obiettivo di prevenire futuri attacchi informatici.
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