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28 marzo 2024

Treviso

PIAZZA FONTANA 40 ANNI DOPO

Sabato 12 alla libreria Lovat si cercherà di capire perché la strage è rimasta impunita

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Villorba - I misteri che avvolgono la strage di piazza Fontana raccontata, esattamente quarant’anni dopo, “L’enigma che continua” è il titolo della conversazione con Guido Lorenzon, Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, in programma sabato 12 ore 18,30, alla Libreria Lovat di Villorba. L’incontro inizierà con la proiezione, su un monitor, dei nomi delle 17 vittime che quarant’anni anni fa sono state uccise dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano. E per ognuno poche note biografiche completate da qualche caratteristica personale a destare l’impegno di tutti per la verità, mentre la voce struggente di Miriam Mel, soprano, intonerà un’aria di Bach e un brano di Shostacovic. Pochi minuti di commemorazione, un minuto di silenzio.

Così aprirà la presentazione-testimonianza del libro “Piazza Fontana – La pista di Treviso” di Guido Lorenzon (Giano Editore) nel quarantennale della strage. Saranno quindi proiettati squarci di filmati e immagini di quotidiani per consentire a tutti di ricordare e ai giovani di ‘vedere’ attraverso i documenti di allora alcuni brandelli di storia della nostra Repubblica.

“Prima di avviare il racconto dell’eccidio e dei misfatti di importanti pezzi dello Stato italiano per nascondere la verità sottraendola ai giudici è doveroso ricordarci dei morti: non ha senso, infatti, la ricerca della verità se non prima di tutto come diritto delle vittime. Poi come diritto dei cittadini”, afferma Lorenzon.

Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, giornalisti e scrittori, ripercorreranno attraverso le pagine di Guido Lorenzon gli attimi iniziali e le giornate e poi gli anni della nuova pista che si apriva a Treviso e che contrastava con quella ufficiale che addossava agli anarchici la responsabilità della strage. Una colossale montatura era già bella e pronta per incolpare, come ha dichiarato in questi giorni il giudice Giancarlo Stiz, degli innocenti.

Nessun tribunale, dopo ben 10 processi, ha stabilito con una sentenza chi ha collocato la bomba e per ordine di chi l’abbia fatto. La verità dopo 40 anni è ancora nascosta. Mentre i giudici la cercavano con tenacia, professionalità e rischio personale, lo Stato la nascondeva. Oggi lo Stato non l’ha ancora svelata. Ma allora chi è lo Stato? Chi possiede la chiave dello scrigno della verità? La verità su Piazza Fontana, infatti, non è nascosta a tutti. C’è chi sa e ha il potere, oggi come allora, per segregarla.

 



Laura Tuveri

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