Picchiate perché troppo 'occidentali'
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Temeva che frequentando amici italiani sarebbero diventate ‘occidentali’ anche loro, forse che finissero per rinnegare la religione islamica, così un operaio tunisino di 44 anni malmenava le due figlie adolescenti e le teneva chiuse in casa. Ieri c’è stato il processo, hanno deposto le due ragazze, una ora diciottenne e l’altra che lo diventerà a novembre. Due testimonianze drammatiche. Botte, morsi, è arrivato addirittura a ferirle con un coltello. Oltre ovviamente alle pesanti violenze verbali e psicologiche. Tutto perché magari tardavano a rientrare di qualche minuto andando dal panettiere, dove magari c’era la coda di gente e lui pensava si fossero fermate a parlare con gli amici. Nel luglio scorso le due ragazze erano anche fuggite di casa. Il padre temeva che potessero tornare dalla madre in Tunisia. Nel racconto le ragazze hanno detto che anche la madre e il fratello erano vittime delle violenze del padre al quale ieri il giudice ha sospeso la patria potestà sulle due figlie e ha stabilito l’obbligo di firma quotidiano presso il commissariato di Conegliano. La prossima udienza sarà il 18 febbraio, toccherà all’uomo raccontare la sua versione.