Piero Dalle Ceste "torna" a Refrontolo
La prima retrospettiva del noto pittore al Molinetto della Croda
| Clara Milanese |
REFRONTOLO - Dal 16 luglio al 02 ottobre il Molinetto della Croda di Refrontolo ospiterà la prima mostra retrospettiva di Piero Dalle Ceste. Il pittore, nato a Refrontolo nel 1912 ma trasferitosi ben presto in Piemonte, è conosciuto non solo in Europa ma anche in America e ad HongKong grazie ai suoi grandi cicli celebrativi e alle sue cupole, affrescati con giochi di luce e colore in grado di dare una grandissima espressività alle scene.
Le sue opere più significative saranno esposte alla mostra "Armonie di luci e di colori", tributo della cultura contemporanea al Maestro morto 32 anni fa, che verrà inaugurata sabato 16 luglio alle ore 17.00. Oltre alle più celebri opere sacre, le pareti del Molinetto accoglieranno anche ritratti femminili, infantili e nature morte, soggetti a lungo studiati dall'artista per i suoi dipinti "di cavalletto" e caratterizzati da un calore e un utilizzo della luce quasi impressionistici.
La mostra non si limita soltanto al Molinetto: alcune riproduzioni di opere sacre saranno esposte presso la Chiesa parrocchiale di Refrontolo, che ospita la pala d'altare della Madonna del Rosario, realizzata da Dalle Ceste nel 1931. “Ringrazio quanti hanno creduto e sostenuto in vario modo la manifestazione, Istituzioni, aziende del territorio e tutte le persone che ci hanno aiutato nel lungo percorso di ricerca e catalogazione delle informazioni su Piero Dalle Ceste - commenta il Presidente dell’Associazione Molinetto della Croda Pietro Lorenzon - Sono inoltre particolarmente orgoglioso che l’iniziativa abbia come motore e cornice proprio il Molinetto della Croda. La nostra associazione è nata sul finire degli anni ‘90 per valorizzare la cultura, la storia e le tradizioni della nostra terra. Con questo progetto abbiamo voluto dare ancora una volta valore al nostro territorio, confermando l'importanza del Molinetto, e del volontariato che ne cura le attività, come patrimoni preziosi della comunità”.