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19 aprile 2024

Montebelluna

La pista ciclabile si fermerà nella pericolosa via Gazie

Stretta, malandata e tortuosa via Gazie rappresenta un rischio per i ciclisti della Tradotta

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

La pista ciclabile si fermerà nella pericolosa via Gazie

MONTEBELLUNA – La lunga pista ciclabile della “Tradotta” che unirà Montebelluna a Nervesa della Battaglia dopo un ameno percorso in sicurezza una volta raggiunta la città si fermerà in via Gazie, uno dei punti neri della viabilità montebellunese.

 

L’opposizione chiede di risolvere il problema perché in questo modo tutti i ciclisti che sbucheranno della Tradotta rischieranno parecchio in quella stradina pericolosa. A esprimere preoccupazione chiedendo una soluzione al problema è il gruppo consiliare d’opposizione L’Alternativa Giusta: “Sono in corso in questi giorni i lavori per la pista ciclabile sull'ex ferrovia Montebelluna Susegana, che connetterà Nervesa... a via Gazie. Non arriverà in stazione, non si congiungerà in via Partidor con il percorso lungo il Brentella, da cui si arriva comodamente in centro, ma, come si vede da un estratto del progetto, finisce con la rampa in via Gazie”.

 

“Una via stretta, dissestata, tortuosa, con due sottopassi con scarsa visibilità e che sopporta il traffico abnorme di chi vuole "tagliare" il passaggio a livello. Tutti i cicloturisti provenienti da Nervesa dovranno zigzagare in questo caos. Sappiamo esserci stati ribassi consistenti nell'appalto (da 400mila a 255mila euro). Chiederemo al Consorzio del Bosco Montello e al Comune che tali risparmi siano usati per connettere la pista almeno al percorso lungo il Brentella, bonificando il sedime dai rifiuti”. Una stradina spesso oggetto di segnalazioni negative come spiegano i consiglieri dell’Alternativa: “La zona è soggetta all'abbandono seriale di rifiuti di ogni genere: dove sono le foto trappole più volte promesse? – in fine un ultimo quesito -. E le "indagini" assicurate dal Sindaco sulla "collinetta" di via Gazie che interra parte della Fonda a che punto sono? Cosa c'è sotto quel terrapieno, e chi l'ha fatto? Misteri! In conclusione: ottimi i lavori in corso, ma che non siano una occasione persa per riqualificare una splendida zona”.

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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