MONTEBELLUNA - Per Mario Moretti Polegato, presidente della Geox, la crisi è alle spalle e vede un futuro roseo per la sua azienda, certo che "continuerà a crescere".

"La crisi economica - ha detto Polegato - incomincia a passare e la Geox ritorna fuori. In questi due anni non abbiamo perso il nostro bel utile che è considerevole ed è di 58 milioni di euro. Continueremo a crescere e continueremo ad investire: soprattutto sul territorio. Metteremo 30 milioni di euro per l'ampliamento del centro della distribuzione di Trevignano e abbiamo nel cassetto 49 tecnologie che sono altrettanti nuovi brevetti non ancora messi sul mercato. Ho una visione ottimistica del futuro".

Polegato ha poi evidenziato che le vendite della Geox investono per l'85% il mercato delle scarpe e il restante 15% nell'abbigliamento: "vogliamo arrivare al 50 e 50 per entrambi i settori - ha auspicato -. L'aumento è in valore; nel rapporto tra calzature e abbigliamento quest'ultimo settore cresce a due cifre anche nel momento della crisi. però - ha spiegato - è una crescita che nel valore totale si annega perché oggi Geox fattura più di 800 milioni di euro e il peso dell'abbigliamento è molto basso. Nei prossimi sviluppi di questa crescita a due cifre l'abbigliamento - ha concluso - avrà sempre sicuramente più un peso sul valore totale".

"A noi imprenditori interessano poco gli affari privati di un politico rispetto ad un altro. A noi interessa che lo Stato ci aiuti a crescere e quindi uno Stato che dia fondi per la ricerca, per l'innovazione, per i giovani. Perché questo è il futuro". Polegato ha ribadito che gli imprenditori "vivono in un mercato che richiede un rinnovamento velocissimo al quale non possiamo sottrarci. La politica - ha sottolineato - non ha questa velocità e dovrà sburocratizzare il sistema".

Secondo Moretti Polegato, la politica "é troppo conservatrice. Di fronte ad un bisogno il Comune da una risposta in tre minuti, la Regione in un mese mentre da Roma tutto si arena e non arriva mai nulla. Noi imprenditori non possiamo pensarci - ha aggiunto -, ma dobbiamo dimenticare l'inefficienza dello Stato e andare avanti. Quello che devono fari i nostri politici - ha concluso - è di fare i veri politici e non gli imprenditori e innovare tutto il sistema dello Stato affinché la struttura di quest'ultimo sia veloce come quello dell'impresa".