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16 marzo 2025

Nord-Est

Pordenone capitale della cultura 2027: una vittoria storica

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha annunciato l’assegnazione del titolo: “Un modello di progettazione innovativa”

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Alberto Parigi

PORDENONE - Pordenone è stata proclamata Capitale italiana della Cultura 2027. L’annuncio è arrivato dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia ufficiale a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e dei rappresentanti delle dieci città finaliste: Alberobello, Aliano, Brindisi, Gallipoli, La Spezia, Pompei, Reggio Calabria, Sant’Andrea di Conza, Savona e la stessa Pordenone.

Il titolo verrà confermato con una delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministero, seguendo la raccomandazione della giuria. La città del Friuli Venezia Giulia succede ad Agrigento (2025) e L’Aquila (2026) e riceverà un milione di euro per la realizzazione del programma culturale presentato nel dossier di candidatura.

Un progetto che valorizza tradizione e innovazione
La motivazione della scelta ha evidenziato un dossier “innovativo e inclusivo”, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. Il progetto punta a rafforzare l’identità del territorio, intrecciando patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Giuli ha sottolineato come l’iniziativa abbia colpito per la capacità di coinvolgere la cittadinanza e per l’attenzione ai giovani, visti non solo come fruitori ma come protagonisti del processo creativo. La strategia di investimento è stata definita solida e coerente, con un impatto significativo sul tessuto socio-economico e una forte integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative.

Il sindaco: “Siamo pronti a sorprendere l’Italia”
Grande entusiasmo da parte del sindaco reggente di Pordenone, Alberto Parigi (in foto), che ha commentato: “Oggi la commissione ha acceso un faro su un pezzo d’Italia spesso fuori dall’immaginario collettivo”. Ha poi evidenziato come la città sia molto più di un centro industriale, con un legame profondo tra cultura, impresa e lavoro. “Questo riconoscimento ci permette di esprimere appieno il nostro potenziale culturale, che rischiava di restare inespresso”, ha aggiunto Parigi.


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Gianandrea Rorato

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