PORTA SAN TOMASO RITORNA ALL'ANTICO SPLENDORE
Gentilini: "Ora pugno di ferro contro i graffitari"
| Mauro Favaro |
TREVISO – Porta San Tomaso è ritornata all'antico splendore. Dopo 15 mesi di cantieri e impalcature, infatti, lunedì mattina è stato tolto il velo davanti al monumento cinquecentesco restaurato grazie all'intervento di Veneto Banca, che in tutto ha messo sul piatto circa 700 mila euro. E nello stesso momento la giunta Gobbo, per salvarlo dal traffico, ha confermato che d'ora in poi nessun veicolo a motore potrà più passare sotto il suo arco. Così la parte interna diventerà praticamente un'isola pedonale.
L'intervento, iniziato a fine dicembre 2010 e conclusosi nel marzo del 2012, ha interessato l'intera struttura muraria del monumento, a esclusione del tetto in legno ricoperto da lastre di piombo, già oggetto di una precedente manutenzione. I lavori si sono svolti in tre fasi. Nella prima sono state eliminate le cause dei dissesti statici delle volte in mattoni, sottostanti il piano stradale. Con la seconda fase si è passati a effettuare i lavori sugli intonaci del lato sud, togliendo lo strato superiore di fine ottocento, composto di malta, sabbia e calce, che in molte aree copriva sia l’intonaco marmorino bianco della facciata sud sia ampie porzioni di intonaco rinascimentale nel vano di passaggio. In questa fase sono emerse sulle pareti interne delle tracce di affresco che hanno rivelato una decorazione colorata, verde, rossa e gialla, della di Porta rinascimentale. La terza fase ha riguardato la facciata nord. L’intervento maggiore è stato un lavoro di restauro conservativo della pietra d’Istria.
I lavori di recupero si sono in seguito estesi ai battenti di legno sopravvissuti: i quattro delle piccole entrate pedonali e la parte rimanente di uno dei portoni centrali. A coronamento degli interventi effettuati, è stato integrato l’impianto di illuminazione esistente, eliminando le parti d’ombra del monumento, dando così risalto alla bellezza del complesso nelle ore notturne.
“San Tomaso rischiava di crollare – ha spiegato il vicesindaco, Giancarlo Gentilini – dobbiamo ringraziare tutti quelli che hanno operato per il ripristino di questo simbolo della città”. “La Porta è uno dei simboli della città di Treviso e da tempo aveva bisogno di un intervento di manutenzione – ha concluso Flavio Trinca, presidente di Veneto Banca – ci siamo fatti carico di tutto l’iter, prendendo in consegna la Porta dal montaggio della prima impalcatura fino a oggi”.
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La storia della Porta:
Ultima, in ordine di tempo, delle tre porte realizzate lungo le mura trevigiane, Porta San Tomaso è sicuramente la più magniloquente per il carattere classico e pronunciato dell’apparato decorativo in pietra d’Istria della facciata nord, rivolta verso la cosiddetta via d’Alemagna. La Porta è dedicata a Thomas Becket, Arcivescovo di Canterbury, anche se la statua sul tetto raffigura San Paolo, in onore del Podestà Paolo Nani, capitano della città sotto il quale venne edificata nel 1518, durante il dogado di Andrea Gritti. Il progetto è attribuito a Guglielmo d’Alzano, detto il Bergamasco, che operò a Venezia e nel Veneto agli inizi del XVI secolo. La struttura prende spunto dagli archi di trionfo romani, ampiamente ripresi in epoca umanistica. La facciata sud, rivolta verso la città, riporta le iscrizioni latine “Porta Sancti Thomae” e “Dominus custodiat introitum et exitum tuum”, mentre quella nord, rivolta verso la campagna, riporta l’iscrizione in volgare “Porta de San Thomaso”.
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