Posso andare a fare la spesa fuori dal mio comune? Sì, ma...
Ecco quali spostamenti sono ancora consentiti
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Posso andare a fare la spesa fuori dal mio comune? Sì, ma a patto che il punto vendita “più vicino e accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di un altro comune”.
Così dice la circolare del Ministero dell’Interno datata 24 marzo. Quello della spesa è un caso specifico tra i movimenti fuori comune ancora permessi: “Rimangono consentiti i movimenti effettuati per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere", dice la circolare.
"Rientrano ad esempio in tale casistica – si specifica - gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale, o gli spostamenti per l'approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino e accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di un altro comune".
Detto in altri termini, se il negozio o il supermercato più vicino a casa vostra è fuori dal comune in cui vivete, potete comunque recarvi in quel punto vendita a fare la spesa. Sono ovviamente vietati gli spostamenti fuori comune che non rientrino nelle tipologie previste dal decreto, che sono sempre quelle legate a lavoro, necessità e salute.
E intanto con il decreto di ieri il Governo ha inasprito le pene per chi trasgredisce le limitazioni: sanzioni da 400 a 3000 euro per coloro che violano le regole anti contagio e fino a 5 anni invece per chi, positivo, viola la quarantena.