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23 aprile 2024

Treviso

Prende una multa, si vendica hackerando il profilo di Google maps dei vigili urbani

Denunciato l'autore del gesto, un 40enne vicentino, identificato dalla polizia locale in poche ore

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comando polizia locale treviso

TREVISO - Ha hackerato la pagina di “Google maps”, modificando la denominazione del Comando di Polizia Locale di Treviso, per vendicarsi di una multa presa. Autore dell’incredibile gesto un italiano residente nel vicentino, individuato a poche ore di distanza dal fatto dal personale della Polizia Locale.

L’uomo, un 40enne pluripregiudicato, dopo aver ricevuto una multa per una violazione al codice della strada, evidentemente non gradita, ha inviato una mail piena di insulti alla polizia locale, con una serie di minacce ed auguri di morte agli uomini e famiglie di vigili, oltre a pesanti insulti alla città di Treviso. La mail, subito posta all’attenzione degli investigatori della polizia locale per individuare il mittente, si chiudeva con una esaltazione di memoria fascista. Qualche ora dopo aver ricevuto la strana e-mail, un agente in servizio ha scoperto, per caso, che anche la denominazione del Comando di Polizia Locale, nella pagina di “Google maps” era stata modificata in “Comando Mafioso Polizia Locale di Treviso”. L’utente che aveva modificato la dicitura attraverso il proprio account di google è risultato essere lo stesso autore della e-mail minatoria.

Immediatamente sono state avviate dal Comando di via Castello d’amore una serie di verifiche incrociate dei dati in possesso alla polizia locale per identificare l’autore del gesto e contemporaneamente sono state messe in atto tutte le contromisure informatiche al fine di ripristinare l’originale intestazione, che il gestore di Google maps ha eseguito nel giro di poche ore. L’uomo è stato individuato e denunciato nel giro di 12 ore ed è già stato convocato presso il comando dei vigili per la contestazione dei reati accertati, aggravati dalla diffusione attraverso sistemi informatici.

“Ringrazio i nostri agenti che anche in questa occasione hanno dimostrato grande prontezza e abilità che li hanno portati a individuare subito il responsabile – dichiara il sindaco Giovanni Manildo –  La contestazione non deve mai sfociare in atti illeciti, contrari al vivere civile, che vanno condannati e puniti”. Non è esclusa la costituzione di parte civile da parte dell’amministrazione comunale per la tutela della propria immagine.

 


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