La preside del Duca degli Abruzzi racconta la sua vigilia di riapertura della scuola
Niente ansie, il desiderio di ricominciare ma soprattutto tanta emozione
TREVISO - C’è una “Notte prima degli esami” anche per i Presidi. E sarà stanotte. Chissà se riusciranno a chiudere occhio o se si rigireranno nel letto. Fino alla mattina del giorno fatidico. Dopo mesi di chiusura delle scuole e le ultime settimane di fatica e sudore per farle riaprire, domani si scoprirà la verità. Hanno lavorato pancia a terra, per giunta con il vento contrario e brancolando nelle tenebre ministeriali.
Ma cascasse il mondo la loro scuola la volevano pronta per il 14 settembre, che è domani. E chi lo sa adesso come andrà. La prof.ssa Antonia Piva è la “decana” dei Presidi a Treviso; guida il “Duca degli Abruzzi”, uno dei licei più popolati d’Italia con i suoi quasi 2000 studenti in 79 classi.
Preside dormirà stanotte?
Dormirò perché è giusto presentarsi riposati all’appuntamento di domani
Con un occhio aperto magari…
Non sono emotiva ma “emozionale”: cuore sentimento fantasia. Questo si attendono di ricevere i nostri studenti da domani mattina. E soprattutto tanta serenità.
Tensione e ansia invece si tagliano con il coltello
Il migliore alleato del Covid è la polemica. Io dico basta usare la scuola per la politica. Vogliamo ripartire per il bene dei nostri ragazzi.
Come rientreranno domani?
Sono stati mesi pazzeschi. Loro però sono stati bravi davvero. Alcuni hanno visto da vicino la malattia, la disoccupazione, anche il lutto. Per altri sono svaniti progetti, come il periodo di studio all’estero. Rientreranno con questo bagaglio e noi insegnanti, come raccomanda il poeta latino Giovenale, li tratteremo con rispetto, proteggendoli.
A proposito di rispetto: non se ne avverte troppo in giro per la scuola e per i professori negli ultimi tempi…
Succede per forza fino a che la scuola è terreno di scontro. Mi addolora molto. Anche questa polemica sui lavoratori fragili della scuola…
Perché è divampata così aspramente?
Perché se non si litiga non va bene. Ci sono da sempre i lavoratori fragili; è che adesso si vuole utilizzarli per dimostrare che il personale della scuola non ha voglia di lavorare. Fosse venuto qualcuno che parla tanto a vedere cosa abbiamo fatto in tutto questo tempo per far entrare in aula i nostri alunni domani.
Al “Duca” è tutto a posto? Spazi e didattica in presenza per tutti?
Solo una piccolissima turnazione: tre studenti per classe a casa un giorno alla settimana. Nessun timore sotto questo profilo perché siamo stati tra i primi a partire con la didattica a distanza. Competenze e strumenti non mancano.
Domattina come saluterà le “matricole”, illustrando il protocollo anti Covid?
No (ride). Ci hanno già pensato gli allievi più grandi, predisponendo un tutorial che hanno condiviso con quelli delle nuove Prime. Mi sono commossa quando l’ho visto. Gliel’ ho detto che sono un tipo “emozionale”.