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19 aprile 2024

Italia

Primarie, Renzi a Bersani: "Se vinci tu nessuno griderà a brogli"

Il sindaco di Firenze su Twitter: "Ci prendiamo un caffè insieme"

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ROMA - "Caro @pbersani, siamo entrambi a Milano. Ci prendiamo un caffè insieme e facciamo un appello alla serenità per domani?". Lo scrive Matteo Renzi su Twitter, rivolgendo un invito al segretario del Pd, alla vigilia del secondo turno delle primarie del centrosinistra.

Un messaggio che arriva dopo le ultime durissime schermaglie sulle regole del secondo turno delle primarie, tra il segretario Pd e il sindaco fiorentino.

Poi dal capoluogo lombardo Renzi spiega: "Se vince Pier Luigi Bersani, nessuno griderà ai brogli". Parlando al centro sociale Barrio's, nel quartiere Barona prova a tenere basso il livello dello scontro che nelle ultime ore è stato alto. "Se vinco io, la destra va all'opposizione", risponde poi a chi gli chiede che cosa farà il centrodestra nel caso di una sua vittoria. Ma se perderà la sfida con Bersani, Matteo Renzi non chiederà "niente" al vincitore. "Nel caso in cui vinca Bersani -dice il sindaco di Firenze - viene da me a febbraio e mi dice: 'Vieni a darmi una mano?'. Io dico: 'Guarda Pier Luigi, pongo una condizione'. 'Quale?'. 'Non voglio niente'. Cioè, a differenza di quanto è accaduto in passato, noi non andiamo a dire 'facciamo un baratto e poi vedo, sulla base del posizionamento che voglio avere io'. E' chiaro? Certo che Bersani, a quel punto, dovrà essere in grado di dimostrare che in questi mesi sul territorio non è stata fatta una logica di respingimento degli altri. Questo è evidente".

Sulla giustizia sociale, ha detto Renzi, "mi sento molto più di sinistra io, rispetto a Pier Luigi" Bersani. "E' una rappresentazione mediatica - ha continuato Renzi - che è sicuramente colpa mia, perché, intendiamoci, quando non riesci a comunicare bene è sempre colpa tua. La logica del 'mi hanno frainteso' ci ha già abbastanza divertito". "Se guardo ai programmi - ha proseguito Renzi - le proposte che noi abbiamo fatto sono molto più serie, secondo me, su questo tema. A partire dal servizio civile obbligatorio come valore educativo; dalla scommessa sugli insegnanti come centro di ripartenza della comunità italiana".

Intanto su Facebook spuntano i venti punti che fanno la differenza "tra noi e loro" firmati Renzi.

Con un testo all'insegna dell'ironia fin dal primo punto, quando Renzi dice che "noi vogliamo abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Loro no. Hanno giustificazioni nobili e risalgono persino a Pericle...".

Si va dalla "triste fine dell'Unione" alle regole che "loro hanno scritto" ma poi "si son dimenticati di rispettarle", dai vitalizi "che cumulano" alle spese del Comune di Firenze che "noi abbiamo messo on line". E ancora: noi per la Green economy, loro per una politica industriale che ci ha "regalato Sulcis, Ilva, crisi Fiat, noi "berlusconini, loro però si sono dimenticati del conflitto di interessi".

Sempre giocata sulla linea di demarcazione "noi-loro", Renzi rivendica di essere per un fisco più semplice, mentre "loro hanno fatto il decreto che ha dato i poteri a Equitalia", oppure di aver subito l'accusa di avere amici nelle Cayman ma "loro sono quelli dei capitani coraggiosi, delle trattative sulle banche e di Alitalia".

Inoltre, "loro" si sono dimenticati della civil partnership, fanno solo "bellissimi convegni" sulle donne in politica, hanno messo 101 membri nel governo dell'Unione, non cambiano il Mezzogiorno, dove la rete del potere "è saldamente in mano degli amici degli amici".Una stoccata sulla scuola della riforma Berlinguer ma anche sulla Rai: "Noi vogliamo una Rai libera dai partiti.

Loro hanno nominato i direttori nella settimana delle primarie". Pollice verso, inoltre, per la "loro" riforma del Titolo V, le "deroghe" alle ricandidabilità, e la frase di Massimo D'Alema sulla fine del centrosinistra se vince Renzi, mentre "noi se perdiamo saremo leali fino alla fine della campagna elettorale".Per Renzi, in conclusione, "ci sono due idee di futuro da scegliere, domani. Noi ci abbiamo messo il cuore. Siamo andati controcorrente e ci abbiamo provato. Adesso non dipende più solo da noi. Dipende da chi tornerà a fare la fila. Dipende dall'impegno di ciascuno di noi. La partita è fattibile. Deciderà qualche migliaio di voti. Da parte mia solo grazie. Nient'altro che grazie. Mi avete permesso di fare un'esperienza umana incredibile. Se mi darete la fiducia per cambiare l'Italia proveremo a farlo insieme".
(Ign)

 


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