PRIME SENTENZE PER LA MORTE DI JASMINE
La giovane fu vittima di un incidente sul lavoro alla 3B di Salgareda
Salgareda - Da quel 18 settembre di due anni fa, non si era mai dato pace.
Un suo errore, oggettivo, era costato la vita a una collega di lavoro, la giovane veneziana Jasmine Marchese (nella foto), di Eraclea, morta a 21 anni schiacciata da una pressa alla ditta 3B di Salgareda.
Lunedì Massimo Crosato, 31 anni di Arcade, mulettista, ha patteggiato per omicidio colposo una pena di 11 mesi, mentre il gup Umberto Donà ha rinviato a giudizio Fabio Turri, 49 anni di Thiene, e Giuliano Bertelle, 54enne di Malo.
Turri e Bertelle sono stati, in momenti diversi, responsabili alla sicurezza della 3B in tempi diversi, devono rispondere anche di violazione delle norme antinfortunistiche.
Per loro il processo comincerà il 1 aprile. Gli avvocati Piero e Marianovella Pignata, difensori di Crosato, hanno presentato ieri in aula un messaggio dei genitori di Jasmine, che si sono costituiti parte civile.