I principali cantieri della città fermi o in ritardo: "Treviso non può permettersi questa paralisi"
Dalla caserma Salsa, a palazzo Da Borso e la discarica di via Orsenigo. Zabai (Pd): "I fondi pubblici devono tradursi in opere reali e funzionali non in promesse disattese”
| Isabella Loschi |

TREVISO - Cantieri della città fermi, lavori annunciati che non partono o si bloccano. E il tempo passa. “E’ passato più di un mese da quando ho richiesto un accesso agli atti sui cronoprogrammi dei principali cantieri cittadini. Nonostante i termini di risposta da regolamento siano ormai scaduti, dal Comune non è arrivato nulla. Questo silenzio è inaccettabile - tuona Marco Zabai, consigliere del Pd- . In un momento così delicato, con scadenze stringenti legate ai fondi del Pnrr e con progetti strategici in corso, l’amministrazione ha il dovere di garantire trasparenza e chiarezza”.
“I cittadini vedono da mesi cantieri fermi, lavori annunciati che non partono o che si interrompono senza spiegazioni. È il caso della Caserma Salsa - prosegue Zabai - dove tutto è bloccato in attesa delle bonifiche. E intanto ci avviciniamo pericolosamente alle scadenze del Pnrr. Il Comune ha già impegnato risorse dall’avanzo di bilancio, con la speranza di recuperarle tramite il bando nazionale per la rigenerazione urbana. Ma quel bando è molto competitivo: stanno partecipando tantissimi Comuni da tutta Italia. E se quei fondi non arrivassero? Avremo le risorse necessarie per completare l’intervento o ci ritroveremo con l’ennesima incompiuta?”, si chiede il consigliere comunale.
Situazione analoga per lo studentato Ex Eca della Salsa, dove tutto è fermo a causa di ulteriori perizie. “Anche il cantiere di Palazzo da Borso, in piazza San Francesco, nonostante un apposito stanziamento dall’avanzo per “non fermare i lavori” – parole dell’assessore – rimane paralizzato. Stesso scenario per l’ampliamento della biblioteca Zanzotto presso l’Ex Gil: da settimane non si vede più nessuno lavorare".
E poi c’è la discarica di via Orsenigo, un caso emblematico. “La scorsa estate - continua Zabai - ho presentato un’interrogazione, mi fu detto che la questione si sarebbe risolta a breve. Sono passati mesi, anzi anni – due anni dall’annuncio in pompa magna del sindaco Conte e dell’assessore Manera sull'inizio dei lavori che doveva concludersi in un anno: il cantiere ad oggi è in alto mare e i residenti sono ancora lì, a convivere con una situazione intollerabile. A ciò si aggiunge l’assenza totale di interventi per la riqualificazione della via: nessuna illuminazione pubblica, nessuna sistemazione, proprio mentre si parla di un futuro parco fotovoltaico nella zona”.
“Treviso non può permettersi questa opacità e questa paralisi. Continueremo a pretendere risposte, trasparenza e rispetto per i cittadini. Perché i cantieri non possono diventare simboli dell’immobilismo, e i fondi pubblici devono tradursi in opere reali e funzionali, non in promesse disattese”.
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