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19 aprile 2024

Nord-Est

Prof cambia sesso, "Può essere occasione di crescita e confronto"

Per il collega potrebbe essere "positivo". Donazzan si dice "schifata"

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Prof cambia sesso,

SAN DONA' - "E' un insegnante di esperienza, capacità e professionalità e questo quadro resta invariato aldilà della scelta della sua immagine". Francesco Carrer, professore di lettere, risponde all'ennesima domanda sulla scelta di un collega che venerdì scorso si è presentato in classe con gli abiti da donna e una parrucca bionda dicendo agli studenti "da oggi chiamatemi Cloe". Una scelta che ha portato l'istituto "Scarpa-Mattei" a San Donà di Piave alla ribalta nazionale, con i 'riflettori' dei media accesi a cogliere i vari aspetti di una storia che tocca questioni personali e impegno didattico, complice una lettera inviata dal genitore di un alunno all'assessore veneto all'istruzione Elena Donazzan e postata dalla stessa sul suo profilo Fb facendo scoppiare un 'caso'. Parola che non sembra piacere molto tra gli insegnanti e gli studenti dell'istituto visto che - come rileva lo stesso Carrer - oltre a un naturale stupore poi in molti avrebbero messo in evidenza la positività di una decisione personale che, anche su un piano didattico, può trasformarsi in momento di confronto e di crescita.

 

"A quanto mi risulta - dice Carrer - non ci sono state reazioni negative. L'unica criticità è stata la lettera del genitore. Parlando con i ragazzi, ne ho una sessantina, tutti hanno espresso un grande rispetto per la scelta del collega. Hanno evidenziato il coraggio di esprimere la propria personalità. L'aspetto negativo se questa avesse continuato a restare repressa". L'insegnante fa un richiamo storico al fascismo e al nazismo - "quando essere omosessuali era un reato" - indicando che la società ha fatto molti passi avanti: "adesso ci sono concetti come pluralità che, se non reca danno e nel rispetto degli altri, non si deve reprimere"

 

Oggi l'insegnante di supporto per le attività di laboratorio che ha detto di voler essere chiamato 'Cloe' non era in istituto: "da noi - spiega il collega di lettere - ha solo sei ore alla settimana che sono concentrate tutte in un unico giorno. E' arrivato quest'anno e lo conosco poco, ma so essere un insegnante capace".

Ma la sua scelta porterà a provvedimenti di qualche tipo? "Assolutamente no - risponde secco - non ha commesso alcun reato né è andato contro a qualche regola scolastica. Ogni provvedimento sarebbe una violazione dei diritti della persona. Ha fatto una scelta personale che ha dichiarato pubblicamente. Certo qualcuno può condividerla e altri no, ognuno può avere la sua opinione a riguardo, ma il rispetto della diversità deve essere il tratto di fondo di una società migliore".

 

Della scelta di "cambiare immagine" l'assistente di laboratorio aveva avvertito, prima di presentarsi in classe, la dirigenza scolastica e questa aveva informato l'ufficio scolastico regionale. "No, nessuna ispezione - rileva Carrer - ma un colloquio tra uffici competenti. D'altronde, se riconduciamo questa esperienza in positivo possiamo creare una opportunità di crescita. Se demonizziamo il tutto non costruiamo niente di buono".

 

"Sono schifata - aveva invece commentato l'assessore Donazzan - rispetto gli orientamenti sessuali di tutti purché restino nella sfera privata. Se qualcuno vuole travestirsi da donna lo faccia a casa sua".

 


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