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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Prosecco, c'è carenza?

La stampa internazionale lancia l'allarme. Il Consorzio rassicura

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Prosecco, c'è carenza?

CONEGLIANO/VALDOBBIADENE - Vendemmia deludente, c'è il rischio di rimanere a secco. Il costo del Prosecco sale alle stelle e, a riempire i calici, ci pensano gli inglesi. La stampa internazionale, nei giorni scorsi, ha lanciato l'allarme. Sul periodico The Drinks Business e sul quotidiano The Daily Telegraph gli inglesi parevano, da una parte, preoccupati per la possibile mancanza delle bollicine italiane, dall'altra fieri di poter colmare, coi loro prodotti, questa carenza.

 

Roberto Cremonese, export manager per Bisol, aveva dichiarato al The Drink Business che “La vendemmia dello scorso anno è stata deludente, in alcune aree perfino in calo del 50%. C’è il rischio di una carenza globale”. Ammenttendo inoltre il rischio di un rialzo dei prezzi fino al 50%. Ma il consorzio di tutela della Doc Prosecco, puntuale, smentisce i dati.

 

"Che l’annata 2014 sia stata segnata da un andamento climatico particolarmente difficile con ripercussioni anche sulle rese è incontestabile - chiarisce il consorzio - Ma sulle percentuali proprio non ci siamo. La campagna vendemmiale 2014 - nonostante una resa media inferiore ad oltre il 9% rispetto alle rese massime previste dal disciplinare di produzione e una superficie rivendicata inferiore alle attese - ha permesso di disporre di una produzione certificata del 17,9 % in più rispetto a quanto ottenuto nella campagna precedente. Appare evidente che tale crescita sia risultata comunque inferiore ai pronostici e che qualche ripercussione, visti gli imbottigliamenti del 2014 cresciuti del  26,9% rispetto all'anno precedente, si sarebbe fatta sentire sul mercato. Tali risultati positivi nella domanda globale vengono peraltro accolti con estremo favore dal Consorzio perché evidenziano l’interesse crescente nei confronti del nostro spumante, a prescindere dalla crisi economica".

 

"Come Consorzio - che ha come mission la promozione e soprattutto la tutela della Denominazione, con particolare riguardo al consumatore - il fatto che il Prosecco, in annate difficili come il 2014, possa far registrare una minore disponibilità di prodotto rispetto alle attese del mercato, è un chiaro segnale di serietà e credibilità del nostro sistema produttivo".

"Sul fronte dei prezzi - precisa il Consorzio - escludiamo la possibilità di registrare particolari aumenti nel periodo estivo. Come Consorzio, al momento, siamo in grado di ipotizzare che eventuali ritocchi riguarderanno, eventualmente, le produzioni entry level, ovvero la fascia dei prezzi più bassi".

 

Una strizzata d’occhio agli Inglesi arriva dal Presidente del Consorzio Stefano Zanette: “Il Regno Unito è diventato il nostro primo mercato export. Siamo grati ai consumatori Inglesi che confermano il grande amore per il nostro Prosecco. Ne acquistano 1 bottiglia ogni 5 prodotte, quindi oltre 60 milioni di bottiglie. Però i cittadini britannici sono quelli che lo pagano il prezzo più basso. Se anche il Prosecco dovesse subire un ritocco dei prezzi di qualche penny portandosi a quotazioni in media con il resto del mondo, non dovrebbe essere un problema”.

 


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