Montebelluna - "Ho dato la mia disponibilità alla candidatura per le regionali, intanto, nella provincia di Treviso per il proporzionale": Laura Puppato, sindaco di Montebelluna, ha sciolto la riserva dopo la proposta di Bersani seguita alla sua sconfitta nel ballottaggio con Giuseppe Bortolussi per la candidatura del Pd a presidente della Regione Veneto.

"L'ho deciso - ha detto - perché c'é stato un movimento molto ampio di persone per la mia candidatura e sono giunte sollecitazioni in numero importante circa il fatto che fosse molto opportuna la mia presenza come capolista e in consiglio regionale". "C'é stata - ha proseguito Puppato - una forte richiesta anche da parte del segretario nazionale Bersani e del responsabile nazionale degli enti locali Davide Zoggia affinché io rappresentassi in qualche modo il traino di un Pd che nel Veneto possa procedere ad un cambiamento di rotta".

"Un Pd - ha aggiunto - che veda posto nel suo programma per gli aspetti del lavoro e per quelli di carattere energetico che sono da sempre i miei cavalli di battaglia, sia per le esperienze vissute che per gli obiettivi raggiunti". "La mia campagna - ha annunciato infine - comincia nel momento stesso in cui si viene riconosciuti per il lavoro svolto e per le sue modalità: informazione costante, obiettivi monitorabili, serietà del lavoro e assunzione di competenza e responsabilità".

La Puppato replica anche a Gianantonio Da Re, segretario della Lega Nord, oltre che primo cittadino vittoriese. "Strana l'uscita del sindaco di Vittorio Veneto, che mi aveva fatto un sacco di complimenti quando ho preso 60mila voti alle europeee, dicendo che sarebbe stato importante che il Veneto abbia una rappresentante del centrosinistra di Treviso".  

"Credo - gli risponde - che legittimati a esprimersi siano i miei cittadini, i quali a stragrande maggioranza mi invitano a fare questa scelta in nome di una garanzia di rappresentanza del territorio trevigiano e montebellunese". "Nel lavoro che ho fatto - afferma Puppato - ho dimostrato di saper lavorare a vantaggio di tutti. Senza calcolare che su una quindicina di esponenti Pdl sono una dozzina quelli che hanno scelto di mantenere il doppio ruolo".