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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Quante visite al museo?

Il comune dà i numeri (sull’afflusso al Museo della Battaglia). Ma c’è chi assicura che sono gonfiati

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Quante visite al museo?

VITTORIO VENETO – Il rombo del cannone è un’altra cosa. Ma la “riapertura del Museo della Battaglia” organizzata dalla giunta comunale a ridosso del 4 novembre qualche eco polemica-rombate l’ha portata. Che è successo? E’ successo (prendiamo il termine come participio passato e non come sostantivo, per ora) che, grazie al lavoro di informazione sul Museo della Battaglia, Vittorio Veneto – almeno a livello mediatico - ha dato un contributo alla commemorazione della Grande Guerra, portando all’attenzione del pubblico del pubblico una teca museale rinnovata e utile a comprendere le sfaccettate dinamiche del primo grande conflitto bellico mondiale.

Secondo il comune, gli eventi organizzati in occasione dell’apertura al pubblico del museo hanno avuto un riscontro conclamato di pubblico. “I numeri della kermesse – spiega l’assessore Barbara De Nardi – parlano da sé: la riapertura del museo è stata caratterizzata da 25 eventi culturali, ha registrato 4.500 partecipanti e 3.000 visite al sito www.museobattaglia.it, oltre alle centinaia di contatti al sito. Per non parlare dell’eco mediatica che l’evento ha avuto”.

Eppure – come in ogni battaglia (che sia o meno il complemento di specificazione di un museo) - c’è chi marcia contro. Con tanto di documentata carrellata fotografica. Per Gioi Tami, che ha partecipato all’evento, le migliaia di presenze sono state gonfiate dato che “in tutta la piazza c’era poco più di un cane” ad assistere alla parata. Inoltre – secondo la testimonianza di Gioi Tami – l’organizzazione ha peccato visto che in loco mancava un adeguato impianto di amplificazione e le parole pronunciate in piazza sono state avvertite maldestramente dagli uditori. Altra cosa. Secondo Gioi Tami a un certo punto il museo è stato dichiarato “non visitabile”, e tutto l’evento si è dunque risolto con un gran pasticcio.

“E’ contraddittorio – fa sapere l’assessore De Nardi – quanto si viene affermando. Se il museo a un certo punto non era “visitabile” è proprio perché l’afflusso di persone che lo affollavano era superiore alle aspettative. Non accetto che si bocci un’iniziativa che ha avuto un ottimo riscontro: in quattro giorni, il museo è stato visitato da mille studenti e lunedì, nonostante il diluvio, la partecipazione alle attività predisposte è stata superiore alle aspettative”.

Il futuro (cioè i prossimi giorni) dirà chi ha (avuto) ragione. Il museo – chiuso il lunedì – d’ora in avanti resterà aperto al pubblico dalle 9.30 alle 12.30 nei giorni feriali e per tre ore la mattina e il pomeriggio nei giorni festivi.

 


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Emanuela Da Ros

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