EDITORIALE – La pandemia continua a flagellare il nostro paese in particolare la nostra provincia che per numero di contagi è quinta a livello nazionale dietro a territori del calibro di Milano.

Le regole per sconfiggere il virus sono oramai ben chiare e note a tutti ma evidentemente se continua a diffondersi si po’ anche presupporre che non tutti siano particolarmente rigorosi nel rispetto delle norme sanitarie.

A confermare la tesi di comportamenti irrispettosi delle salute propria e dell’altrui, di recente, anche autorevoli istituzioni sanitari che hanno pubblicamente denunciato il non rispetto della quarantena e quindi dell’isolamento, da parte di persone positive al Covid.

Notizia di notevole gravità alla quale però non è seguita alcuna informativa su conseguenti denunce nei confronti di chi non rispetta le prescrizioni sul Covid e francamente questo è ancor più sorprendente!

Ma come, si lanciano accuse così serie e non seguono formali denunce alle forze dell’ordine per sanzionare e ricondurre a comportamenti rigorosi quanti pur se contagiati vanno a zonzo infettando coloro che hanno la sventura d’incrociarli!?!

Chi sono queste persone? Chi ha accertato che siano positivi e ciò nonostante violino la quarantena? Sono state denunciate dalle istituzioni che hanno lanciato l’allarme?

I casi sono due. O la tesi è ipotetica e non si conoscono fatti concreti che ne confermino la veridicità. Oppure chi sa non si espone informando le forze dell’ordine, rendendosi così complice con il proprio silenzio, di una grave violazione.

In entrambi i casi, i conti non tornano. Nella seconda ipotesi, che voglio escludere da subito per rispetto delle istituzioni, si tratterebbe di una grave omissione. Nella prima invece emergerebbe una consuetudine non inedita nel nostra pese: è sempre colpa di qualcun altro, magari dei cittadini.

Angela Merkel ai primi di dicembre era andata in televisione per scusarsi con i tedeschi perché le misure adottate non erano state sufficienti. Una condotta ammirevole, per onestà intellettuale, che però non sembra ispirare la condotta di chi amministra la cosa pubblica da noi.