Ogni cittadino coneglianese, da quando viene alla luce, anzi da quando viene registrato all’anagrafe, spende attualmente in media 112 euro pro capite annui per il servizio di raccolta rifiuti; mentre le altre città della provincia sono sotto i 100 euro. Tra i costi anche 520 mila euro circa annui da spalmare sulle bollette per coprire la spesa dei cosiddetti ecofurbi che gettano i rifiuti dove capita. Il 47% del rifiuto secco viene raccolto sulla strada o attorno alle campane per la raccolta differenziata. Sono i dati indicati ieri dai gruppi di minoranza La Margherita, Ds, Lista Perin-Intesa Civica, Anch’io decido – E a capo, Lista Ghizzo e Rifondazione Comunista – Unione a Sinistra. Costi ai quali si aggiungono quelli per la pulizia delle caditoie, la derattizzazione, la pulizia settimanale dopo mercato e la manutenzione dei servizi cimiteriali. Con l’obiettivo di ridurre i costi e migliorare il servizio, l’opposizione unita spinge per il porta a porta spinto, cioè con la raccolta porta a porta di tutti i rifiuti riciclabili. La mozione sarà discussa in consiglio comunale verso metà ottobre.