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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Referendum: a scuola c’è (solo) chi dice Sì

Le classi quinte delle superiori a un incontro sulla riforma costituzionale. Ma mancano le ragioni del No

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Referendum: a scuola c’è (solo) chi dice Sì

Sandro De Nardi

VITTORIO VENETO - Gli studenti delle scuole superiori di Vittorio Veneto sono stati chiamati ad informarsi sulla riforma costituzionale. Giovedì prenderanno parte a un incontro che si terrà in orario scolastico e il cui relatore, il costituzionalista Sandro De Nardi, spiegherà - come ha già fatto in numerosi incontri - gli aspetti "positivi" della riforma. Senza che qualcuno dica "no".

 

“La nostra Costituzione necessita di una revisione, di un adeguamento ai tempi”. C’è il bisogno di “decisioni efficienti”, di un “rafforzamento dei poteri di governo”, “ si deve cercare di semplificare l’architettura costituzionale” di “alleggerire la vecchia politica”. “L’italiano della nuova Costituzione lascia a desiderare ma non crediate che quella scritta dai padri costituenti abbia evitato il sorgere di dubbi di interpretazione”. Con la nuova costituzione “si supera il bicameralismo paritario”, “in Senato verranno portate le istanze territoriali, ed è un’esigenza del Senato dare voce alle regioni”, “la riforma sottopone alla Corte Costituzione la legittimità di una legge elettorale prima che questa si applichi, e questa è una novità molto positiva”, “per il referendum abrogativo non saranno più necessarie 500mila firme ma 800mila, ma in cambio c’è una contropartita importante: il quorum necessario del 50% + 1 non verrà calcolato sulla base degli aventi diritto al voto ma sul 50%+ 1 di coloro che hanno votato alle ultime elezioni, e questa è una cosa molto positiva”. “Per il referendum propositivo le firme passano da 100mila a 150mila ma si impone alle camere si prendere esame le proposte, mentre in passato queste rimanevano in un cassetto”. “Con la riforma si elimina il CNEL e nessuno ne sentirà la mancanza”, “verrà ridotta l’autonomia delle regioni, che è già stata ridimensionata… ma sarà più facile ottenere forme e condizioni di autonomia(…). E comunque riportare al centro certi compiti è una scelta da condividere”. “Se vince il No rimane tutto com’è mentre se vince il Sì le buste paga dei consiglieri regionali saranno notevolmente ridotte; inoltre verranno tagliati i finanziamenti ai gruppi regionali, quelli su cui sono emersi i vari scandali, quelli che venivano dissipati in pranzi, cene, mutande verdi, regali… la riforma dice stop a questi finanziamenti”.

E noi, dunque, come potremmo dire no alla riforma? O meglio: come potranno dire no alla riforma gli studenti delle scuole superiori di Vittorio Veneto che ascolteranno queste parole? Il costituzionalista Sandro De Nardi, presentato come esperto super partes, illustrerà a centinaia di studenti maggiorenni cosa “di buono” porterà la riforma costituzionale per cui andranno a votare il prossimo 4 dicembre. E lo farà in orario scolastico.

 

Sta suscitando polemiche, in città, la decisione dei dirigenti scolastici degli istituti superiori di portare, giovedì prossimo 17 novembre, gli studenti al teatro Da Ponte per partecipare all’incontro “Sì o no al referendum Costituzionale?Per un voto informato e consapevole”. Unico relatore della mattinata sarà Sandro De Nardi, costituzionalista, professore dell’Università di Padova, che ha già preso la parola in moltissimi eventi organizzati nel vittoriese e nel bellunese per “fare chiarezza” sul referendum. A vari incontri organizzati da chi sostiene il sì: a invitare il Costituzionalista è stato, ad esempio, il comitato per il sì di Belluno, la Cisl e la Confcommercio, che hanno espresso la loro posizione in merito alla riforma. Ma non stupisce tanto sapere che De Nardi appare come nome ricorrente negli incontri organizzati da chi è per il Sì, quanto rendersi conta della posizione del professore. Ascoltandolo.

Un incontro organizzato dalla scuola Franceschini, e ripreso della Tenda Tv, chiarisce esattamente la posizione del Costituzionalista che, in due ore di conferenza, utilizza varie volte le parole “necessario”, “positivo”, “doveroso”, tralasciando alcuni punti della riforma che, per chi sostiene le ragioni del No, sono fondamentali: De Nardi, ad esempio, parla di superamento di bicameralismo paritario, mentre qualcuno l’ha definito “bicameralismo incasinato”, poiché il bicameralismo perfetto per alcune leggi rimane, ma a questo di affiancano diversi iter per diverse tipologie di legge, alcuni dei quali ad oggi sono incomprensibili a molti addetti ai lavori

 

De Nardi, nei suoi interventi, parla del Senato come un organo “eletto indirettamente dal popolo”: dice che sì, i senatori saranno eletti dai Consigli regionali, ma sono i cittadini che eleggono questi ultimi. Accenna a qualche ambiguità al riguardo, ma sbologna la questione dicendo che non vuole “annoiare il pubblico”. Mentre per i sostenitori del No dicono che, al riguardo, non ci sono ambiguità ma vere e proprie incongruenze: il comma 2 e il comma 5 dell’articolo 57, infatti, secondo molti costituzionalisti non possono coesistere poiché dicono cose diverse, una delle quali esclude l’altra.

E ancora: De Nardi non parla di quelle indennità che verranno regalate ai sindaci e ai consiglieri regionali futuri senatori, indennità che - vista la situazione attuale - farebbero comodo a un sacco di gente. L’Italicum? “Va tenuto separato dalla Costituzione”, dice. E sulla non neutralità dello stesso quesito referendario, De Nardi non fa alcun cenno.

 

Quel voto “informato e consapevole” pare un voto “nascostamente indirizzato” e questo ha suscitato lo sconcerto di alcuni docenti, oltre che dell’Anpi e del Comitato per il No di Vittorio Veneto che, in una lettera inviata ai dirigenti di quattro istituti, stentano addirittura a credere alla circolare: “Se questo (l’incontro con il prof. De Nardi, ndr) corrisponde a verità - scrivno l’Anpi e il Comitato per il No - desideriamo comunicarle che il prof. De Nardi nelle sue uscite pubbliche ha sempre espresso una valutazione positiva della modifica costituzionale in ogni sua parte, pur non facendo propaganda esplicita per il sì, per preservare la sua fama di imparzialità”. “Al fine di consentire un corretto contraddittorio e per permettere ai giovani di confrontare opinioni diverse - propone l’Anpi- chiediamo di affiancare al Prof. De Nardi, che legittimamente esprime una posizione favorevole alla riforma, una figura esplicitamente schierata per il NO, in modo che dal dibattito emergano con chiarezza le due opzioni in campo. Così come attualmente proposta, infatti, questa iniziativa vedrebbe la scuola da lei diretta garantire come neutrale una visione unilaterale e si configurerebbe come propaganda elettorale di parte in orario di lezione”.

 

Ad ascoltare le parole del Costituzionalisa, giovedì, saranno gli studenti dell’ISSIS città della Vittoria, dell’IPSSAR Beltrame, dei licei Classico e Scientifico Flaminio, del liceo Artistico Munari. Saranno centinaia i ragazzi che prenderanno parte all'incontro. I dirigenti scolastici sapevano che si trattava di “propaganda”? L’Anpi gliel’ha fatto notare: ci sarà, ora, un contraddittorio che darà effettivamente ai ragazzi la possibilità di votare in maniera consapevole? O i 18enni di Vittorio Veneto verranno indirizzati al voto in modo - a loro insaputa -unilaterale?

 

 


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