Referendum trivelle, denuncia M5S in Procura: "Viceministro Bellanova incita ad astensione"
Non si placano i venti di guerra sul referendum sulle trivelle del 17 aprile. Sull'invito all'astensionismo alla fine scatta la denuncia, con tanto di esposto presentato ai carabinieri e indirizzato al procuratore di Roma dal senatore M5S Maurizio Buccarella. Nel mirino del grillino, la viceministro Teresa Bellanova, 'rea' di aver rilasciato un'intervista in cui sottolinea come "la cosa più saggia da fare il 17 aprile - si legge nell'esposto in possesso dell'Adnkronos - è non andare a votare".
Nell'intervista, risalente al 27 marzo scorso, Bellanova sostiene che la posizione espressa sia propria e del Pd. "Tale asserzione, tanto più perché particolarmente qualificata poiché proveniente da una parlamentare con specifico ruolo ministeriale, a parere dell'esponente - si legge nell'esposto - viola palesemente la disciplina normativa sanzionatoria in materia elettorale e referendaria".
Nella denuncia vengono richiamate le seguenti norme: l' art. 98 del DPR 361/1957, il cosiddetto Testo Unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati), che prevede come sia punibile "con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 600.000 a 4.000.000 di lire, il pubblico ufficiale e comunque chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile che, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera, fra l'altro, ad indurre gli elettori all'astensione"; l' art. 51 comma 2 della Legge numero 352 del 25/05/1970 contenente norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa legislativa del popolo.