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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Richiedenti asilo, 10 impegnati nel volontariato. Oltre 100 in attesa

L'assessore De Nardi lancia un appello: "Le associazioni si facciano avanti"

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Richiedenti asilo, 10 impegnati nel volontariato. Oltre 100 in attesa

Richiedenti asilo sistemano il parco Fenderl

VITTORIO VENETO - 1.700 richiedenti asilo in provincia di Treviso. Circa 200 a Vittorio Veneto, ospitati tra il Ceis, la Caritas e l’ex hotel Winkler. 10, in città, impegnati in attività di volontariato. Ha fatto da apripista, in questo frangente, il Comune di Vittorio Veneto che per primo in provincia di Treviso ha coinvolto i richiedenti asilo in attività di volontariato, facendo sì che questi ragazzi si rendessero utili per la comunità e impiegassero il loro tempo in maniera costruttiva.

 

A parlare di un progetto che si è rivelato vincente, ma che allo stesso tempo potrebbe essere valorizzato, è l’assessore alle politiche sociali Barbara De Nardi che durante un incontro giunta-cittadini ha spiegato come, ad oggi, siano una decina i volontari impegnati, ma potrebbero essere molti di più se altre associazioni del territorio dessero la propria disponibilità a impiegare questi ragazzi, tutti giovani e giovanissimi, nelle varie attività.

 

Le prime realtà, a Vittorio Veneto, a rispondere all’appello erano state l’associazione Insieme per Ceneda e l’associazione Fenderl. E dallo scorso ottobre 7, 8 ragazzi erano stati reclutati per pulire, sistemare ed eseguire lavori di manutenzione tra il parco Papadopoli e il parco Fenderl. Gli altri 100 ragazzi ospitati al Ceis, però, nonostante avessero dimostrato - e messo per iscritto - la loro volontà di rendersi utili in maniera gratuita non hanno però trovato, dall’altra parte, qualcuno disponibile a coinvolgerli e, in un certo senso, a formarli.

 

“L’invito a farsi avanti - ha concluso De Nardi - è rivolto a tutte le associazioni che vogliano partecipare al progetto”. L' invito che, in provincia, è stato lanciato anche nei giorni scorsi dal prefetto Laura Lega. Perché, se 1.700 ragazzi, solo nella Marca, passano le proprie giornate ad oziare non è di certo colpa loro.

 



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Stefania De Bastiani

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