I risparmiatori traditi rischiano di perdere i risarcimenti
La modifica dei parametri per le richieste potrebbe vanificare le istanze dei risparmiatori
FOTO di repertorio: un incontro dei risparmiatori
CASTELFRANCO – I risparmiatori traditi dalle popolari rischiano di veder vanificate le richieste di rimborso dopo che sono stati cambiati i parametri: se ne parlerà in una maxi-assemblea a Castelfranco dove giungeranno da tutto il Veneto per essere aggiornati dalle organizzazioni dei risparmiatori ed avere direttive comuni da seguire per evitare di perdere l’occasione di un rimborso. Il comune di Cornuda ha promosso l’incontro con il Coordinamento associazioni Banche Popolari Venete don Enrico Torta e Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza fissato per giovedì prossimo alle 20.30 nella sala conferenze dell’hotel Fior.
All’assemblea pubblica dei risparmiatori delle banche venete verrà fatto il punto sul Fir, Fondo indennizzo risparmiatori, chiarendo le modalità d’accesso alla piattaforma della Consap, per superare le problematiche riscontrate fino ad ora. A relazionare saranno anche i legali delle associazioni che poi aggiorneranno i risparmiatori sullo stato del processo penale contro gli ex vertici delle banche venete anche se la questione più spinosa al momento resta quella dei risarcimenti tant’è che l’avvocato Andrea Arman lancia un allarme.
“Pochi giorni fa la legge sul Fir è stata modificata in sede di applicazione con un provvedimento contrario alla legge, con il rischio che la procedura di rimborso venga vanificato. Nella legge è scritto nero su bianco che deve farsi riferimento al costo d’acquisto delle azioni (di cui è rimborsabile il 30 per cento) ma adesso nella nuova piattaforma della Consap spuntano parametri diversi, estranei alla legge sul Fir e ai decreti attuativi, come il “valore medio fiscale” che differisce dal costo d’acquisto”.
In pratica potrebbe quindi accadere che: “Se qualcuno volesse poi impugnare la procedura per contrarietà alla legge - spiegano i promotori dell'incontro -, potrebbe farlo e avrebbe ragione, ottenendo il blocco dell’esecutività del fondo”. Secondo Arman la procedura potrebbe essere impugnata da: “Coloro che si dichiarano contrari alla modalità di rimborso prevista, in quanto continuano a sostenere la tesi della risarcibilità nei soli casi in cui si provi il misseling (vendita fraudolenta)”. Un pool di legali sta quindi mantenendo un filo diretto con Roma per scongiurare questi rischi.
Ma resta aperta anche la battaglia per l’ampliamento della platea dei beneficiari (con innalzamento del patrimonio mobiliare minimo da 100 a 200mila euro) e per l’inclusione degli oneri fiscali nel conteggio. Diversi i casi di soci delle popolari venete che nella Castellana hanno perso centomila euro, moltissimi hanno perso dai 7 ai 10mila euro. Il suggerimento che il coordinamento delle banche popolari venete dà ai risparmiatori è di andare a rivedere le domande presentate, perché a causa del cambio dei parametri i dati potrebbero risultare alterati.