24/04/2024pioggia e schiarite

25/04/2024pioggia debole e schiarite

26/04/2024nubi sparse

24 aprile 2024

RiusiAMO...nuova vita alle cose

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Alberta Bellussi | commenti |

Il principio del “non si butta via niente” sta generando una spirale molto interessante, soprattutto se i considera il momento di crisi generalizzata del sistema Italia. A ogni cambio di stagione o quando crescono i bambini, nelle famiglie si raccolgono in un sacco gli abiti da dare via: ogni italiano ne produce – tra vestiti e accessori – 4 chilogrammi l’anno. Qualcuno li porta alle associazioni caritatevoli, molti li conferiscono nei cassonetti gialli presenti in quasi tutti i comuni italiani. E proprio in questi cassonetti gialli si nasconde un tesoro per il riciclo e il riutilizzo: delle 80.000 tonnellate di abiti raccolti, quasi tutto è riutilizzabile o riciclabile e se la raccolta fosse fatta in modo efficiente porterebbe a un risparmio annuo di 36 milioni di euro del costo di smaltimento dei rifiuti urbani. Le 80.000 tonnellate che vengono raccolte ogni anno potrebbero essere oltre il triplo se la raccolta venisse fatta capillarmente nei comuni. Oggi siamo fermi a 1,3 chili di rifiuti tessili differenziabili, molto lontani dalla media europea di 7 chili pro capite. I Comuni avrebbero innanzitutto un vantaggio rispetto all’obbligo del 65% di raccolta differenziata imposto dall’Unione europea, perché anche il vestiario usato è calcolato come rifiuto differenziato. Inoltre, ci sono altre tre strade da considerare: la prima – praticata da pochi – è quella di gestire in proprio la raccolta e il conferimento degli abiti usati. La seconda, devolvere il margine economico che si ricava alla Caritas, sotto forma di contributo per le mense dei poveri o proprio nella distribuzione degli abiti. La terza creare degli eventi per ridare vita agli oggetti attraverso lo scambio, il baratto e la vendita . Secondo i dati raccolti dal Conau, una percentuale tra il 50 e il 70% dei Comuni italiani mette in pratica una capillare raccolta degli abiti tramite i cassonetti gialli, uno ogni 1.500 abitanti, in base all’accordo Anci-Conau. Se la raccolta diventasse più diffusa, si potrebbe arrivare alla soglia delle 300.000 tonnellate l’anno di abiti usati raccolti, dai 3 ai 5 chilogrammi pro capite, avvicinandosi così alla media degli altri Paesi europei e risparmiando i 36 milioni di euro annui del costo di smaltimento dei rifiuti urbani. Ma che fine fanno gli abiti che chiusi nei sacchi vengono conferiti nei cassonetti gialli? Sono rifiuti ma non lo sono fino in fondo– perché per il 50, 60% è materiale che viene trattato e viene trattato come tale. Gli abiti recuperabili subiscono un processo di igienizzazione e vengono poi venduti come vestiti usati nei mercatini. Il restante viene trasformato in materia prima e utilizzato per materassi, pannelli fonoassorbenti, oppure usato per recuperare la fibra tessile. In pratica, la fase di trattamento prevede prima la selezione, in cui si divide la merce e si eliminano i materiali estranei, e l’igienizzazione, per raggiungere le specifiche microbiologiche indicate dalla legge. Il recupero degli abiti usati, però, non è solo una buona pratica di riciclo e riutilizzo: raccogliere e riconvertire un chilo di rifiuti tessili può ridurre di 3,6 chilogrammi le emissioni di CO2, di 6mila litri il consumo di acqua, 0,3 chilogrammi di fertilizzanti e 0,2 chilogrammi di pesticidi. A stabilirlo è uno studio di un gruppo di ricercatori dell’università di Copenaghen, diffuso dalla Fondazione sviluppo sostenibile. Confrontando i dati della produzione nazionale di rifiuti urbani con la raccolta differenziata totale e la raccolta specifica della frazione tessile dal 2001 al 2010, lo studio dei ricercatori danesi fa notare come quest’ultima sia raddoppiata, passando dallo 0,11% allo 0,22%, mentre il valore medio pro-capite ha subito solo un lieve aumento, anche se resta sostanziale la differenza tra le aree del Nord, Centro e Sud Italia. E se la raccolta fosse fatta in modo corretto, secondo l’università di Copenaghen si potrebbero recupero dai 3 ai 5 chilogrammi l’anno di rifiuti tessili che altrimenti vengono gettati nei rifiuti indifferenziati. Questo vorrebbe dire togliere dalle discariche circa 240.000 tonnellate di rifiuti tessili, risparmiando ogni anno 864.000 tonnellate di emissioni di Co2, 72.000 tonnellate di fertilizzanti e 48.000 tonnellate di pesticidi.

Proprio alla luce di queste riflessioni parte l’idea di creare un evento unico nel suo genere che il Gruppo RiusiAMO ha pensato per il 24 e il 25 aprile nella splendida cornice di Borgo Malanotte a Tezze di Piave; evento che prevede una cena, un Mercatino dell’usato, dei laboratori, seminari, mostre d’arte e festa tutti incentrati sul tema del Riciclo e del Riuso. La nostra idea parte dal fatto che le nostre case sono diventate dei depositi di abiti, scarpe e oggetti di ogni tipo che accantoniamo, imbuchiamo perché ci sembra che prima o dopo le dovremo riusare invece non accade mai; e di anno in anno accumuliamo cose, riempiamo gli armadi e le soffitte di oggetti ancora utilizzabili che in mano ad altre persone potrebbero avere una nuova vita. Il principio del “non si butta via niente” sta generando una spirale molto interessante; il nostro principio parte dall’idea che il Riciclo e il Riuso sono amici dell’ambiente e proprio in quest’ottica abbiamo costruito e articolato il nostro programma coinvolgendo molte persone e enti sensibili alle tematiche ambientali e alla salute del nostro Pianeta.

Potete seguirci su facebook

https://www.facebook.com/pages/RiusiAmo-RiusiAmo/1870187026539179

Programma:

24 Aprile

Cena degli Asparagi in Villa Dirce in Borgo Malanotte a Tezze di Piave con la partecipazione di Renato Grando docente di Slow Food convivio di Conegliano e Vittorio Veneto. Si parlerà di cibo e di scarto zero.

25 Aprile 

dalle ore 10.00 per l’intera giornata

Mercatino Baratto Vendita di vestiti e oggetti usati

 

alle 11,00  Inaugurazione della Mostra di Oggetti d’arte fatti con materiali di riciclo presentata   da Alberta

le opere di Oeh design

le opere di Giuliano Pagot in arte Davis Green

i vestiti che Savno ha usato per il calendario

 

dalle ore 14,00 alle 17,00  LABORATORI per GRANDI e PICCINI

-          Laboratorio GIALLO: le margheritine di Sara

-          Laboratorio BLU: i folletti di Loredana e Paola

-          Laboratorio ROSSO: le bambole di Luana e Giuliana

-          Laboratorio VERDE: le piantine con la Cooperativa Sociale Vita Down di San Polo

 

Seminari gratuiti

Space Clearing: ti insegno a liberarti del superfluo con Enrica Padoan

L’alimentazione Naturale con la cuoca, blogger e scrittrice Linda Busato

Personal shopper Emanuela Deola consigli per i tuoi acquisti

 

Ore 17,00  Festa-aperitivo vintage:

 APERITIVANDO anni '70

in Villa Dirce con rievocazione di abiti e pettinature anni ’70 di Laura Valentini Parrucchieri con la coreografia di Silvia Rosseto

 con la possibilità di Buffet aperitivo in Villa Dirce in collaborazione con i ragazzi dell' AIPD Marca trevigiana.

 



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