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28 marzo 2024

Conegliano

La rivelazione del sindaco Szumski: "Ho aiutato un amico a morire"

Praticò la sedazione profonda ad un malato terminale

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szumski aiuta amico a morire

SANTA LUCIA DI PIAVE - Il sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) Riccardo Szumski, medico di base da 35 anni, ha aiutato a morire un amico-paziente con un tumore in fase terminale, praticandogli una sedazione profonda che lo ha fatto addormentare nel letto di casa facendolo scivolare nella morte.

 

Lo racconta lui stesso, come riporta il Gazzettino, in un dibattito sulla legge sul biotestamento. Per il sindaco-medico la questione è troppo complessa per essere categorizzata con un sì o con un no, "bisogna stare dentro le situazioni, perchè fare i moralisti dalla cattedra è facile, ma stando sul pezzo è diverso. Bisogna considerare chi vive la situazione, come la vive, che prospettive ci sono".

 

Nel caso del suo amico, spiega, non c'era nulla da fare. Aveva 75 anni e un tumore che non gli lasciava speranza. "Da lì a massimo tre giorni sarebbe morto soffocato - ricorda spiegando l'episodio, avvenuto un anno fa - e chiunque abbia visto morire qualcuno soffocato sa quanto sia atroce. Lui non voleva morire così. Ne avevamo parlato tante volte e quando è arrivato il momento è bastato uno sguardo".

 

Szumski gli ha praticato la sedazione profonda e il suo amico-paziente si è addormentato nel suo letto di casa passando dalla vita alla morte. Anche la famiglia ha condiviso la scelta dell'uomo e ha detto al sindaco-medico: "decidi tu". "Non esiste eutanasia - afferma il primo cittadino - . Basterebbe che qualcuno facesse assistenza ad uno di questi malati e capirebbe cosa significa per lui e per la sua famiglia. Credo che questo tagli la testa a qualsiasi discussione".

 

Non si tratta di intervenire per far cessare la vita "ma di attuare quello che si può fare per portarlo serenamente nell'aldilà". Szumski precisa sulla Tribuna di Treviso che non vi sono state interruzioni di terapie, anche perchè non vi era più alcuna cura possibile. "Non c'è stato alcun intervento di eutanasia - chiarisce - anche se sarei stato pronto a farla se mi fosse stata chiesta".

 

Il sindaco-medico dice di essersi adeguato "a quanto prevedono le norme attuali nell'accompagnamento, in cui ci vuole il consenso. Stava male, quando una persona sta morendo soffocata non è certamente una sensazione da provare".

 


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