ROTATORIA DI VIA DELLA PACE, MINORANZA ALL'ATTACCO
Sotto accusa la rotonda dove persero la vita i due giovani Andrea Buso e Tomaz Reghini
Valdobbiadene – Torna d’attualità la rotatoria nella quale hanno perso la vita i due giovani amici Andrea Buso e Tomaz Reghini. Ieri i consiglio comunale ha discusso le interpellanze presentate dalle minoranze Forza Valdo e Uniti per Valdobbiadene.
Oggetto degli interventi consiliari erano l’inadeguatezza della nuova rotonda in via della Pace e il ritardo nella conclusione dei lavori.
“L'impressione che abbiamo, in qualità di pedoni e anche di conduttori di un veicolo, è quella di un’opera inadeguata, non sufficientemente analizzata nel momento della progettazione – hanno fatto presente alla Giunta i consiglieri Luciana Crivellotto Fuss e Attilio Miotto nell’interpellanza da loro firmata - Ci chiediamo se sia stato fatto uno studio sui flussi di traffico possibile proveniente sia dalla struttura ex Piva sia da San Venanzio e il traffico proprio di via della Pace”.
Secondo l’opposizione il raggio di curvatura è troppo stretto e non consentirebbe ai veicoli pesanti di notevole lunghezza di manovrare senza invadere la corsia opposta nel momento dell'uscita della rotatoria.
Inoltre, sostiene il gruppo Forza Valdo - i cordoli lapidei sarebbero eccessivamente alti e limiterebbero il passo di marcia.
La maggioranza comunale ha ammesso il ritardo nella chiusura del cantiere (la ditta esecutrice avrebbe dovuto consegnare i lavori il 10 settembre) ma respinge al mittente le accuse di inadeguatezza: la rotatoria è già stata testata e verificata anche per il passaggio di camion e corriere e non necessita di modifiche strutturali.
In foto: rilievi sul luogo dell'incidente (Foto Balanza)