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16 aprile 2024

Politica

Salvini smorza i toni: "Nessun golpe giudiziario"

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Salvini smorza i toni:

"Non c'è nessun golpe giudiziario, ci sono delle inchieste. Spero che facciano bene e facciano in fretta". Matteo Salvini torna sull'indagine aperta dalla Procura di Palermo a suo carico e decide di stemperare i toni. L'occasione arriva dal Forum Ambrosetti dove oggi il ministro dell'Interno si trova e a margine del quale ha assicurato di rispettare "il lavoro di tutti". "Non mi tolgono il sonno - ha aggiunto -, vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare". "Non ce l'ho con nessuno, ma sono amico di tutti, anche dei magistrati che mi hanno indagato", ha detto.

 

"Conto di fare per almeno cinque anni il ministro dell’Interno - ha sottolineato - senza essere considerato un sequestratore, un assassino, un delinquente". "Aspetto con curiosità le sentenze che mi riguardano - ha continuato -, sono disponibile ad andare a Palermo a piedi per spiegare. Che io sia un sequestratore fa sorridere molti ma non sono al di sopra della legge e se lo sono ne trarrò le conseguenze". Il vicepremier si è poi detto "disponibile a spiegare i magistrati che bloccare il traffico essere umani è mio dovere, che commetterei omissione di atti di ufficio se facessi finta di niente e facendo sbarcare altri presunti profughi".

 

"Io - ha poi aggiunto, parlando della fuga di alcuni migranti della nave Diciotti - avrei sequestrato centinaio di persone in fuga dalla guerra che nei tre quarti dei casi sono già sparite. Erano così sotto sequestro e bisognosi di aiuto che hanno pensato bene di far perdere le loro tracce". "Non occupo il mio tempo seguendo le sentenze, questo vale per Genova e per Palermo", ha sottolineato ancora.

 

Per Salvini le priorità sembrano infatti essere altre: "Stiamo lavorando per essere il primo gruppo del parlamento europeo. E dimenticare - spiega - la triste parabola socialista. La Lega continuerà il suo servizio di cambiamento del Paese. Penso che l'occasione delle elezioni europee dell'anno prossimo sarà l'ultima occasione di salvare l'Europa. L'Europa - attacca - la stanno affossando i suoi paladini a parole".

 

Lasciando il Forum Ambrosetti, Salvini trova anche il tempo di scherzare sull'indagine: "Ci rivediamo l’anno prossimo e - dice - se sarò a piede libero sarò ancora qua in veste di ministro dell’Interno".

 

Passo indietro, quindi, dopo i toni durissimi utilizzati ieri durante la diretta Facebook nella quale il ministro aveva aperto la lettera della Procura con l'avviso d'indagine per sequestro di persona aggravato nel caso 'Diciotti'. "Io pieno di limiti e difetti, sono stato eletto dai cittadini - aveva detto commentando l'iniziativa dei magistrati -; altri non sono stati eletti da nessuno e non rispondono a nessuno".Parole che avevano fatto infuriare i compagni pentastellati di governo Di Maio e Bonafede, che in serata avevano chiesto a Salvini di non scatenare una "guerra con la magistratura" mentre ne criticavano toni e contenuti da "seconda repubblica".

 

Il cambio di rotta viene accolto con favore dal Guardasigilli Bonafede: "Mi fa piacere - ha commentato il ministro, intervistato da Maria Latella - che Salvini abbia ulteriormente specificato che c'è il massimo rispetto per la magistratura".

 

 

"Non ho avuto modo di parlare con Salvini, tra l'altro conosciamo benissimo il pensiero l'uno dell'altro. Il mio, ci tengo a dire, non era un attacco a Salvini ma una precisazione che ritengo fondamentale", ha aggiunto il ministro della Giustizia, che ha poi spiegato la sua posizione.

 

"Un ministro - ha detto - ha tutto il diritto di dire che un magistrato sbaglia o che un provvedimento emesso nei suoi confronti possa essere sbagliato. Io però voglio lavorare sulla giustizia, che per 20 anni è stata imbrigliata nei dibattito toghe di destra o di sinistra. A me va bene dire che un magistrato sta sbagliando ma è sbagliato dire che lo fa perché è di destra o di sinistra. Questo riporterebbe l'Italia, e ho specificato che non credo che Salvini voglia questo, indietro di 20 anni".

 

Positiva anche la reazione di Di Maio, che della questione ha parlato in diretta su Facebook: "Quando siamo contrari, noi alla Lega lo diciamo. Io ieri a Salvini gliel'ho detto che non deve attaccare i magistrati, perché sono gli stessi magistrati che arrestato i corrotti, i mafiosi e gli scafisti. E di questo siamo contenti. Allo stesso modo, si rispettano quando ci indagano, anche perché la scelta politica sulla nave Diciotti l'abbiamo presa tutti insieme''.

 



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