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23 novembre 2024

Castelfranco

San Zenone, “di nuovo l’impasse della Regione”

Il sindaco Marin si appella ai consiglieri regionali perché l’opera del valore di 5.5 milioni venga inserita nel bilancio regionale

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Fabio Marin

SAN ZENONE DEGLI EZZELINI - In vista dell’approvazione del bilancio regionale che avverrà in questi giorni, il sindaco di San Zenone degli Ezzelini, Fabio Marin, si appella a tutti i consiglieri regionali, prima con una lettera inviata nei giorni scorsi a ciascuno, ed oggi con una conferenza stampa così da arrivare ai vertici regionali con un messaggio mirato chiaro e tondo: «Nell’amministrare il territorio che rappresento ho sempre cercato di portare avanti il tutto con più buon senso possibile, intraprendendo prima e dopo quelli che sono i passi che un sindaco deve compiere per ottenere quello che spetta al suo territorio»: il riferimento è all’accordo di programma sottoscritto nel 2012 che consentiva da un lato la realizzazione della SPV in territorio sanzenonese, e prevedeva (in cambio) il riassetto viabilistico del tratto urbano della S.P. n. 248 “Schiavonesca-Marosticana”.

Accordo di programma che a 11 anni di distanza dalla firma non si è ancora concretizzato nonostante una prima diffida da parte del Comune nel 2022 e le successive due recenti sentenze favorevoli a Comune – quella del Tar del Veneto e, la seconda, del Consiglio di Stato cui aveva fatto appello la Regione – che, in sintesi, ribadivano in maniera incontrovertibile che: «…la Regione è tenuta ad assumere le iniziative necessarie a dare esecuzione all’accordo, avviando la conferenza dei servizi per l’esame della proposta progettuale presentata dal Comune ricorrente entro il termine di giorni novanta dalla comunicazione o notificazione, se anteriore della presente sentenza. E’ riservata ad apposita istanza, ove permanga l’inadempimento, l’eventuale nomina di un commissario ad acta».

Peccato che per la Regione l’iter procedurale si sia completato con la sola convocazione della Conferenza dei servizi conclusasi a metà dello scorso settembre e grazie alla quale sono state approvate le linee progettuali dello studio di fattibilità. Dopodiché nulla più è stato fatto: «la Regione ha interrotto qualsiasi altra azione necessaria per realizzare l’opera e il vicepresidente regionale, De Berti, si è posta, ancora una volta, in un atteggiamento di chiusura - si legge in una nota del comune di San Zenone -, contro l’assessore ai lavori pubblici, Filippo Tombolato, ed il sindaco Marin apostrofando nuovamente quest’ultimo in maniera poco istituzionale come “persona che non ascolta”, “che si è divertito a fare lo show” e confermando l’assenza di risorse per realizzazione il progetto».

«Risorse e priorità che evidentemente sono destinate altrove, dati i continui tagli del nastro e gli annunci di opere cofinanziate dalla Regione pubblicizzati continuamente sui social tanto dal Governatore Zaia che dalla vice, Elisa De Berti: sarà un caso che la maggior parte delle opere finanziate sia proprio nel veronese, da cui quest’ultima proviene?»: ha precisato Marin. Di fronte a questa situazione di stallo, non risolta nemmeno con la richiesta del sindaco Marin di essere ricevuto dal Governatore che per l’ennesima volta ha delegato l’assessore De Berti sulla questione, il Comune ha provveduto ad inviare una nuova diffida alla Regione del Veneto cui hanno risposto nelle scorse settimane gli uffici regionali, riconoscendo finalmente che l’opera va realizzata da parte della Regione ma comunicando che “la prosecuzione dell’iter procedimentale avverrà nelle forme, nei tempi e nei modi reputati congrui delle competenti Amministrazioni”.

«L’ostacolo, quindi, è politico, non tecnico – commenta il sindaco, Fabio Marin -. La conferma arriva dal recente colpo di scena, ossia l’ennesimo ricorso al TAR presentato qualche giorno fa dalla Regione del Veneto che ha incaricato un noto studio legale esterno per chiedere chiarimenti su un’eventuale competenza provinciale alla luce del fatto che nel tempo è cambiato l’assetto gestionale viario (da Veneto strade alla Provincia di Treviso): una richiesta di chiarimenti che ha tutta l’aria di essere una scusa per riuscire a guadagnare del tempo per posticipare ancora la realizzazione dell’opera, a spese dei cittadini di San Zenone. Cittadini che, dato il comportamento dei vertici regionali, mi sento di dire essere trattati come cittadini di serie B, nei modi, nei tempi e nella sostanza e il fatto ancor più grave è che in questo caso si sta giocando con la sicurezza delle persone, prova ne sia che non meno di dieci giorni fa proprio nell’area interessata dal progetto di riassetto viabilistico è accaduto un incidente stradale che si aggiunge alla lunga lista di quelli già registrati in passato.

Zaia e De Berti devono dirci il perché di questo atteggiamento verso San Zenone ed i sanzenonesi: da oltre dieci anni stiamo cercando di realizzare delle opere compensative che ci spettano e che riguardano la sicurezza di tutti: la scusa che non ci sono risorse non può più reggere dopo 10 anni anche perchè abbiamo proposto soluzioni alternative, come ad esempio la suddivisione dell’opera in più stralci in modo che la Regione non debba sopportare un carico di oltre 5 milioni di euro in un’unica tranche, o attraverso l’accensione da parte del Comune di un mutuo con Cassa deposito prestiti da restituire gradualmente, ma nulla è valso a smuovere la situazione per cui non mi resta che appellarmi ai consiglieri regionali e ai coordinatori provinciali dei partiti affinché nelle prossime sedute necessarie per approvare il bilancio regionale vengano finalmente destinate le risorse che spettano a San Zenone per questo progetto che non riguarda solo la sicurezza dei sanzenonesi ma delle migliaia di persone che quotidianamente transitano su questa strada. Un appello che, se non avrà l’esito sperato, non fermerà le azioni dell’amministrazione comunale che già si sta attrezzando per una causa risarcitoria nei confronti della Regione e per chiedere l’interessamento della Corte dei Conti».

Sostegno e solidarietà sono stati espressi dai vari esponenti tra cui il consigliere regionale di Fratelli d’Talia, Tommaso Razzolini, del PD, Andrea Zanoni, il co coordinatore provinciale di Forza Italia, Cristina Andretta, il coordinatore provinciale di Noi Moderati, Anna Cristina Andreatta, e il coordinatore provinciale del PD, Giovanni Zorzi.

Commenta il consigliere regionale del PD, Andrea Zanon: «Suggerisco di tenere conto anche del pronunciamento della Corte dei conti dello scorso 29 maggio sulla SPV dove vengono sottolineate tre cose: che le opere complementari devono essere fatte perché sono funzionali al buon andamento e scorrimento del traffico di collegamento tra SPV e i Comuni; un secondo aspetto riguarda la congrua fonte comica che potrebbe essere utilizzata dalla Regione perchè nella convenzione del 2017, così come previsto nelle due precedenti, sono previsti 25mila euro di risarcimento per ogni mese di ritardo e considerato che ci sono dei ritardi dai 3 ai 6 anni a seconda dei singoli lotti c’è una cifra che la Regione può chiedere da 900mila euro a 1.4 milioni di euro; ed infine, un altro aspetto sempre i termini di denaro riguarda l’Iva intascata da Sis pari a 21milioni di euro che la stessa Regione Veneto potrebbe chiedere: cifra di gran lunga superiore a ciò che servirebbe a San Zenone per completare l’accordo di programma».

Commenta Cristina Andretta, co coordinatore provinciale di Forza Italia: “In qualità di co coordinatore di Forza Italia della Provincia di Treviso e referente per la zona Castellana, non potendo partecipare questa mattina alla conferenza stampa convocata dal Sindaco Fabio Marin, sono a manifestare la mia disponibilità a collaborare per far sì che si chiarisca quanto prima il perché i vertici Regionali continuino ad avere questo atteggiamento nei confronti del Comune di San Zenone degli Ezzelini, invitando il Sindaco ad un incontro di approfondimento sulla questione insieme al coordinatore Fabio Chies con il quale mi sono già confrontata e a quello regionale, onorevole Flavio Tosi”. Conclude Anna Cristina Andreatta, coordinatore provinciale di Noi Moderati: “Appoggiamo le iniziative del sindaco perché l’argomento è sensibile e importante: la sicurezza è prioritaria non solo per il sindaco Marin ma anche per la Regione per cui è fondamentale porre in essere tutte le azioni necessarie per realizzare l’accordo firmato nel 2012”.

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