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19 aprile 2024

Italia

Schettino in aula, il Giglio chiede i danni

Il legale dell'ex comandante: un incidente

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Schettino in aula, il Giglio chiede i danni

GROSSETO - Al Teatro Moderno di Grosseto la prima udienza preliminare per il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio, a 15 mesi dalla tragedia che è costata la vita a 32 persone. Sei gli indagati per i quali la Procura del capoluogo maremmano ha chiesto il processo: il comandante Francesco Schettino; gli ufficiali di plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica; l'hotel director Manrico Giampedroni; il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin e il coordinatore dell'unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini.

A tutti sono contestati i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni plurime, mentre per Schettino e per chi si trovava in plancia al momento dell'impatto della Concordia con gli scogli (quindi Ambrosio, Coronica e Rusli Bin) c'è anche l'accusa di naufragio colposo.

Schettino è anche accusato di abbandono della nave e di abbandono di persone incapaci e bordo, mentre sempre Schettino insieme ad Ambrosio e Ferrarini sono accusati anche di mancata collaborazione con le autorità marittime, non avendo riportato, sempre secondo l'accusa, le esatte condizioni sulla nave dopo che la Concordia aveva urtato gli scogli de Le Scole.

La scelta del Teatro Moderno è dovuta al gran numero di parti offese (4.200). Non tutte, ovviamente, presenti in aula, avendo molti delegato la loro rappresentanza ai propri legali.

Nel pomeriggio l'udienza preliminare è stata aggiornata a mercoledì 17 aprile dal gup di Grosseto Pietro Molino. Il gup deve decidere sull'ammissione a parte civile di oltre trecento soggetti che hanno chiesto l'ammissione.

"E' stata una vicenda gestita in maniera terribile nei confronti di un uomo che stava facendo il suo lavoro: si è trattato di un incidente sul lavoro". Lo ha detto l'avvocato di Schettino riferendosi al suo assistito. "La gente è stufa di essere presa in giro e di sentir dire che Schettino è l'unico responsabile - ha aggiunto il legale Pepe - ormai abbiamo le prove che Schettino aveva dato ordine di passare a un chilometro da lì, che gli ordini sono stati eseguiti male dal timoniere, che non ha abbandonato la nave e che l'ha riportata vicino alla costa gettando l'ancora".

"Per Costa Crociere -ha aggiunto l'avvocato Pepe- è comodo far ricadere la colpa su un uomo che fino al giorno prima era considerato uno dei migliori comandanti della compagnia."E' assurdo che sia ancora in piedi l'imputazione di abbandono nave" a carico di Schettino, dice ancora Pepe sottolineando che "è ormai provato che in quel punto era impossibile non cadere in acqua, ed è dimostrato -ha sottolineato l'avvocato Pepe- che Schettino ha cercato due volte di risalire a bordo".

"La preoccupazione principale di Schettino è che si faccia chiarezza, che si capisca cosa è successo davvero quella sera, e che non è andata come hanno detto: quella notte ad esempio non funzionava il generatore sulla nave, e non funzionavano gli ascensori". "Per Costa Crociere -ha aggiunto l'avvocato Pepe- è comodo far ricadere la colpa su un uomo che fino al giorno prima era considerato uno dei migliori comandanti della compagnia".

Il collegio difensivo del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino ha chiesto che Costa Crociere Spa non venga ammessa come parte civile. E' quanto emerge dall'udienza preliminare per il naufragio della Concordia, in corso a Grosseto. Altri avvocati difensori dei 6 indagati hanno chiesto invece che non vengano ammessi come parte civile il ministero dell'Ambiente e il Codacons.

''Abbiamo perso una nave da 500 milioni. Chi commette un reato lo deve risarcire'', e ''a parte le vittime, Costa è quella che ha subito il danno maggiore'', fa sapere l'avvocato di Costa Crociere, Marco De Luca, conversando con i giornalisti. Nel confermare che la compagnia genovese chiederà ''la costituzione di parte civile'', l'avvocato De Luca ha poi replicato a chi gli domandava cosa ne pensasse della richiesta di alcuni avvocati delle vittime di chiedere un milione di euro di risarcimento per ogni passeggero: ''Anche 10 mln, allora -ha detto polemicamente il legale di Costa- sarebbe una corsa a salire sulle navi sperando che affondino, per risolvere i propri problemi economici''.

''Faremo una ferma opposizione alla costituzione di parte civile di Costa Crociere'', dice invece Michelina Suriano, che difende 7 vittime bolognesi del naufragio della Costa Concordia, a margine dell'udienza preliminare in corso al Teatro Moderno di Grosseto. ''A me -ha aggiunto l'avvocato- sarebbe piaciuto vedere Costa tra gli imputati, e non solo sanzionata amministrativamente''.

Infine la richiesta danni da parte del comune del Giglio: ''Come amministrazione del Giglio, nell'interesse dei cittadini e dell'istituzione abbiamo formalizzato la richiesta di costituzione di parte civile, per il grave danno subito, che al momento è stato quantificato in una cifra non inferiore agli 80 milioni di euro''. L'avvocato Alessandro Maria Lecci, legale del Comune dell'Isola del Giglio insieme allo studio Pavia-Ansaldo, precisa che ''la cifra potrà essere quantificata definitivamente quando sarà rimossa la nave''.

L'avvocato Massimiliano Gabrieli, rappresentante insieme ad altri trenta studi legali di cento passeggeri, sopravvissuti al naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio ha chiesto "un risarcimento di un milione di euro a passeggero e il sequestro di una nave o di quote azionarie della società''.

In aula anche Sara Lai, una ragazza sarda scampata al naufragio della Costa. "Ho ancora negli occhi le persone che hanno perso la vita, i corpi calpestati al buio nella nave che stava affondando. A distanza di oltre un anno lo choc e la paura non sono ancora passati". "Io devo navigare per forza, perché sono sarda, vivo su un'isola -ha sottolineato Sara a margine della prima udienza preliminare per il naufragio della Concordia, in corso a Grosseto-. Prendere la nave mi mette ansia, dopo quanto è successo. Quella notte, se non mi avessero presa per i capelli, mentre cadevo dalla nave, non sarei qui a raccontarlo". Sara Iai ha raccontato che, durante l'udienza a porte chiuse in aula, "Schettino ha abbassato gli occhi quando hanno parlato gli avvocati che rappresentano i famigliari delle persone morte" nella tragedia del Giglio.

(Adnkronos/Ign)

 



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