"Schiuma bianca nei corsi d’acqua di Valdobbiadene": la denuncia dell'associazione Martin Pescatore
Il fenomeno sospetto nel fiume Piave, nel torrente Ru di Villanova e in uno dei rami di risorgiva delle Fontane Bianche del Parco del Settolo Basso
VALDOBBIADENE – L’associazione Martin Pescatore di Valdobbiadene, che da anni tutela gli ecosistemi del territorio grazie all’impegno dei suoi volontari ha scritto, nei giorni scorsi, alle autorità per segnalare un fenomeno inusuale e preoccupante: la presenza di schiuma in almeno tre corsi d’acqua del Valdobbiadenese. Nella comunicazione a un lungo indirizzario di enti pubblici viene segnalata, precisamente: “la presenza di schiuma bianca nel ramo del fiume Piave che costeggia l’abitato di Bigolino di Valdobbiadene e in due corsi d’acqua: il torrente Ru di Villanova e uno dei rami di risorgiva delle Fontane Bianche del Parco del Settolo Basso - lungo il sentiero comunale 1021, che confluiscono poi nel ramo principale del Piave all’altezza di Bigolino”.
Ma gli attivisti del Martin Pescatore precisano anche che: “Già negli scorsi mesi avevamo notato un’anomalia nell’osservazione di questi fenomeni, resa più complessa dalla carenza d’acqua degli ultimi due anni alternata a periodi di piogge che dilavano tali schiume. Mai però si era verificata un’intensità così elevata e prolungata nel tempo e con apprensione ci chiediamo quali siano la natura di queste sostanze, la causa e le ripercussioni sul delicato ecosistema del Parco del Settolo Basso, ZPS e facente parte di Rete Natura 2000”. Si tratta di ambiti naturalistici di grande pregio dove ci sono presenze floristiche e faunistiche degne di nota nonché particolarmente sensibili all’eventuale introduzione di sostane o elementi che alternino l’equilibrio ambientale. La preoccupazione dei volontari del Martin Pescatore è quindi più che motivata tant’è che precisano nella loro comunicazione alle istituzioni: “Inoltriamo il messaggio agli enti preposti confidando che nella cooperazione si possa risolvere più agilmente la questione e individuare i responsabili”.
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