Sciopero alla Somec,"aderiscono il 60% degli operai"
Protesta dei dipendenti per mancanza di confronto diretto e prezzo alto della mensa
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SAN VENDEMIANO - Un’ora di sciopero in entrata nel turno pomeridiano. Si è sviluppata così nella giornata odierna di martedì 11 dicembre la protesta dei lavoratori della Somec Spa. Paolo Chinellato della FIOM CGIL di Treviso parla di un’adesione di oltre il 60% tra gli operai dello stabilimento di San Vendemiano della ditta leader mondiale nella realizzazione di involucri vetrati per navi da crociera, che conta per intero 205 dipendenti. E sul caso mensa, in risposta alla lettera del presidente Oscar Marchetto, arriva anche la precisazione: “in una logica di welfare aziendale - spiega Paolo Chinellato della FIOM CGIL di Treviso - abbiamo chiesto un adeguamento della quota per sgravare i lavoratori del costo che sostengono quotidianamente, anche alla luce del fatto che quel 40% a carico dei dipendenti è ben più alto della media applicata nelle mense delle altre realtà produttive dell’area. Reputiamo fortemente offensivo e irrispettoso ritenere i lavoratori “irresponsabili” relativamente al valore del cibo, non in grado di gestire il loro fabbisogno alimentare ed essere considerati degli ‘spreconi’".
"Lavoratori che hanno famiglia - attacca Chinellato -, persone che devono far tornare i conti ogni mese e che il costo dei prodotti alimentari e, dunque il loro valore, lo conoscono molto bene. Proprio per questo la richiesta non solo è sensata ma più che legittima”.
Chinellato dice che alcuni lavoratori siano venuti a conoscenza delle strategie aziendali attraverso la stampa: “Non solo scarsità di informazione e coinvolgimento, ma un’assenza di confronto che dannosamente si riverbera anche per quanto riguarda la piattaforma con le proposte avanzate per migliorare le condizioni di tutti i dipendenti, operai e impiegati, presentata da due anni e che ancora non registra un concretizzarsi della trattativa, continuamente rinviata - rincara la dose Chinellato -. In una grande realtà industriale la contrattazione di secondo livello la si fa con i rappresentanti sindacali, che sono i portatori delle istanze dei lavoratori. È l’unico strumento per ottenere un incremento di reddito in aggiunta al salario previsto dai minimi contrattuali del CCNL di riferimento. Lo stesso salario che permette di fare la spesa…”.