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28 marzo 2024

Cronaca

"Scuola in Presenza" contraria al green pass anche per i genitori degli alunni

La rete nazionale contesta al governo l'obbligo richiesto anche ai genitori per l'accesso agli istituti scolastici, norma ritenuta non giustificata e punitiva

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

foto d'archivio

ROMA - Dopo l’emanazione del nuovo decreto che obbliga anche i genitori degli studenti a esibire il “green pass” per accedere negli istituti scolastici dei propri figli, la rete nazionale “Scuola in Presenza” ha diramato una nota nella quale esprime tutta la sua perplessità e contrarietà per la decisione adottata dal governo italiano.

«È una misura della quale si stenta a comprendere la necessità e l’utilità e se ne recepisce soltanto il carattere punitivo e sterile dal punto di vista scientifico» si legge nel comunicato. “Scuola in Presenza” ricorda infatti come i ricevimenti dei genitori avvengano ormai in modalità on-line, come l’accesso dei genitori a scuola rimanga fondamentalmente legato ad esigenze di tipo amministrativo (per le quali, però, come in tutte le pubbliche amministrazioni, non può essere richiesto il green pass) o per motivi di urgenza, dettati ad esempio da un eventuale malore o malessere dei propri figli (una circostanza per la quale la presenza del genitore sarebbe estremamente circoscritta nel tempo e senz’altro realizzata con tutte le precauzioni già previste dai protocolli per la sicurezza nelle scuole, sia per il personale scolastico che per gli studenti).

«La Rete si augura che il Ministero dell’Istruzione e il Governo ritornino sui propri passi e favoriscano, anche con la cancellazione di questo provvedimento, un graduale e oltremodo necessario ritorno alla normalità delle attività e della vita scolastica per tutte le sue componenti, genitori compresi».

Un ritorno alla normalità che secondo “Scuola in Presenza” incontra già notevoli ostacoli nei rigidi protocolli, come ad esempio la quarantena di un’intera classe in caso di un singolo alunno positivo, rimasti immutati dallo scorso anno, nonostante la vaccinazione di tutto il personale scolastico. La Rete inoltre critica fortemente l’obbligo del green pass per le attività sociali extra-scolastiche degli over 12, ritenuto l’atto più esecrabile nei confronti dei minori dall’inizio della pandemia. «Ancora una volta, i giovani sono il capro espiatorio delle politiche di governo» conclude “Rete in Presenza”.

 


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Leonardo Sernagiotto

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