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19 aprile 2024

Montebelluna

Secondo posto alle Olimpiadi di Latino per uno studente del Liceo Levi

Alessandro Cendron, classe 2001, conquista il secondo posto nazionale all'appuntamento organizzato dal Ministero dell’Istruzione.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Alessandro Cendron

MONTEBELLUNA - «La speranza è che questi testi ancora riescano a parlarci, sappiano levare un grido contro la liquidità del mondo moderno» è la frase con la quale il giovane studente Alessandro Cendron, classe 2001, ha concluso il suo elaborato alle Olimpiadi di Lingue e civiltà classiche, conquistando il secondo posto a livello nazionale.

Alle Olimpiadi, organizzate dal Ministero dell’Istruzione, hanno partecipato i migliori studenti da tutta Italia, che si sono cimentati nel difficile svolgimento di una traccia con il supporto di testi latini (tra cui brani di Properzio e Virgilio) e moderni (con il sociologo Zygmunt Bauman). La commissione giudicatrice ha valutato l’elaborato di Cendron in possesso di «una coerente struttura argomentativa supportata da un'analisi chiara ed efficace di natura soprattutto letteraria dei testi proposti».

Una bella soddisfazione non solo per lo studente all’ultimo anno della sezione Classico del Liceo Primo Levi, ma anche per la sua insegnante di latino, Nadia Carlucci, dato che alle finali nazionali Alessandro ha partecipato insieme al suo compagno di classe Mattia Feltrin.

Per il Liceo Levi si tratta del secondo riconoscimento nazionale in pochi anni, dopo il secondo posto alle Olimpiadi di Italiano, conquistato nel 2019 da Francesco Paronetto, anch’egli studente del Classico. Il dirigente scolastico Ezio Toffano commenta: «Non è la prima volta che otteniamo un successo alle Olimpiadi nazionali, ma è sempre un’emozione che ci ricompensa anche dello sforzo che i docenti fanno, soprattutto in quest’anno dominato dalle difficoltà della pandemia. Un grazie alla professoressa Carlucci e a tutti i consigli di classe che dal 2016 hanno seguito il percorso scolastico di Alessandro».

Riguardo ai motivi per i quali sia ancora importante leggere e studiare i classici nel Terzo millennio, Alessandro Cendron non ha dubbi: «Il dramma del nostro tempo, come dice Bauman, è la mercificazione attuale, dove uno si sente protagonista e parte della società solo se consuma. Credo che proprio i classici ci possano mostrare come siamo cambiati, anche nel nostro modo di relazionarci. Non devono cadere nel dimenticatoio, sarebbe “un omicidio culturale”».

 


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