Sernaglia, appello per salvare la bocciofila San Antonio
La società compiuti i 50 anni rischia ora di chiudere i battenti
| Claudia Borsoi |
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA – Mezzo secolo di vita appena festeggiati e nonostante l’importante storia e i successi, la società bocciofila San Antonio di Falzè di Piave rischia la chiusura. Per salvare questa realtà, e far sì che ci possa essere un ricambio generazionale, scende in campo anche l’amministrazione comunale con un pubblico appello.
Nel recente pranzo associativo, al quale era presente anche l’amministrazione comunale, era stato issato lo striscione “1970-2020. 50 anni insieme. Grazie a tutti”. «Vogliamo cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che in questi cinquant'anni ci hanno aiutato con il loro sostegno economico» ha detto Teresio Frare uno dei soci fondatori della bocciofila. E a più voci è emersa la necessità di un ricambio generazionale senza il quale l’associazione non potrà andare avanti.
«Sarebbe davvero un peccato se il patrimonio di valori e storia del territorio costruito in questo mezzo secolo dalla bocciofila San Antonio si dovesse disperdere – affermano il sindaco Mirco Villanova e l'assessore Eleonora Antoniazzi a nome di tutta la giunta –, perciò chiediamo agli appassionati di bocce del nostro territorio di essere vicini a questa che è l'unica bocciofila del nostro Comune e di farsi avanti per proseguire la sua storia e la sua attività».
La Bocciofila San Antonio venne fondata nel febbraio 1970 da alcune persone che erano solite frequentare l’osteria “Mira Piave” (dalla Gina) a Chiesuola e che giocavano alle bocce. La San Antonio intraprese l'attività giovanile negli anni '80 e '90 con ottimi risultati (Franco Buosi convocato in nazionale giovanile con il secondo posto ai Mondiali in Francia) ed è stata sempre attiva anche nella categoria “Senior”, con tante vittorie e piazzamenti.