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19 aprile 2024

Oderzo Motta

Sgominata la banda che rubava nelle case e nelle auto

In provincia hanno colpito a Salgareda, Ponte di Piave, Chiarano e Mareno di Piave: stamattina sono finiti in manette in tre

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

Sgominata la banda che rubava nelle case e nelle auto

PONTE DI PIAVE - I Carabinieri della Compagnia di Conegliano, al termine di un’approfondita indagine svolta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Treviso (Sost. Proc. Dott.ssa M.G. De Donà), hanno dato esecuzione, in varie province del territorio nazionale, a tre misure cautelari, due in carcere ed una agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Treviso, Piera De Stefani, rispettivamente, a carico di M.V., 42 anni, .F.H., 48 anni e O. T., 27 anni.

I tre, gravitanti nella zona di San Donà di Piave (VE), sono ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di aver messo a segno nei mesi scorsi svariati furti in abitazioni e su autoveicoli nelle Province di Treviso e Venezia, in maniera seriale e con i seguenti modus operandi, del tutto sovrapponibili.

La scelta di orari mattutini, le effrazioni in danno di case ubicate in zone di campagna isolate e con facili vie di fuga, le autovetture derubate parcheggiate in vie di scarso traffico veicolare.

Le indagini dei militari dell’Arma hanno preso spunto da due furti in abitazione avvenuti il 4 e il 5 dicembre 2020 in Mareno di Piave  e Chiarano.

Quest’ultimo “colpo”, in particolare, attribuito dagli inquirenti a M.V. e O.T. quali autori materiali, aveva fruttato ai malviventi svariate migliaia di Euro in orologi, monili e preziosi che il proprietario teneva custoditi all’interno delle camere da letto della propria dimora.

Le scorrerie erano poi continuate nel mese di gennaio, con il furto di una borsa griffata da un’autovettura a Musile di Piave (VE) e il furto in abitazione di carte di credito, valori e dell’autovettura del proprietario di casa a Ponte di Piave.

Nel mese di febbraio M.V. e F.H., in particolare, sono, altresì, accusati di aver perpetrato due furti tentati in abitazione a Musile di Piave (VE) e a Ponte di Piave ed un “colpo” andato a segno nel corso del quale, da un’autovettura parcheggiata nella pubblica via in San Donà di Piave (VE), venivano saccheggiati denaro e carte bancomat e di credito del proprietario. Infine, nel mese di marzo, il duo citato compiva un tentato furto su un’autovettura parcheggiata nel cortile di un’abitazione di Salgareda ed un ulteriore furto in abitazione (bottino complessivo una decina di orologi di marca e valori) in San Donà di Piave (VE) a seguito del quale i malfattori utilizzavano una tessera bancomat asportata durante l’azione delittuosa per compiere un prelievo fraudolento presso un ufficio postale di quel Comune.

Determinante è stata, per il proficuo esito delle investigazioni, l’individuazione dell’autovettura inizialmente usata dai malfattori per i “colpi”, un’Alfa Romeo, notata da vari testimoni sui luoghi di commissione dei reati, in uso a una donna che aveva intrecciato una relazione sentimentale con uno degli accusati.

E’ emerso inequivocabilmente dalle indagini il ruolo centrale, rispetto ai due correi, assunto dal M.V., personaggio di elevato spessore criminale che si è avvalso in un primo tempo della collaborazione e dei mezzi forniti dal Terribile quindi, in seguito allo spostamento di questi in altra provincia, dell’Hudorovich e dell’auto del medesimo.

Gli indagati sono stati rintracciati nelle prime ore della mattinata odierna: O.T. è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari mentre gli altri due arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Treviso.
 

 


| modificato il:

Angelo Giordano

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